NUOVI RECORD PER GLI INDICI AZIONARI USA GRAZIE AL TITOLO NVIDIA ED AL SETTORE DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE. IL PRIMO TAGLIO DEI TASSI SEMBRA RIMANDATO A GIUGNO E IL MERCATO OBBLIGAZIONARIO CONTINUA A SOFFRIRE.
Settimana corta sì, ma nella quale non sono mancate le sorprese. Nel mentre ci stavamo preparando ad un consolidamento o a una breve correzione più che altro per scaricare gli eccessi, favoriti da stagionalità negativa, una serie di segnali tecnici legati a ipercomprato di breve, bassa partecipazione al rally e correlazione, il titolo NVIDIA ha sovvertito tutto, riportando una trimestrale economica stellare che le ha fatto guadagnare un bel +16,4% nella sola giornata di giovedì scorso giustificando pienamente i 277 mld $ di capitalizzazione messi su dalla società e che rappresenta un record in una sola seduta, portando la capitalizzazione totale della società a toccare i 2.000 mld $ per la prima volta nella sua storia. Il tutto condito dalle dichiarazioni del CEO per quanto riguarda le previsioni economiche al rialzo per i prossimi trimestri. Così, tutti e tre gli indici azionari maggiori statunitensi hanno fatto registrare nuovi record in apertura di contrattazioni nella giornata di venerdì scorso, in scia alla giornata precedente, vero clou della settimana, quando Wall Street ha aperto le contrattazioni in netto gap up con l'S&P500 in grado di mettere a segno la performance migliore da oltre un anno (+2,11%), ovviamente meglio il Nasdaq100 (+3,01%) e i cosiddetti ‘Magnificent 7’ (+4,87%), mentre il Russell 2.000 è salito ‘solo’ dello 0.96%. Quindi il mega rally di giovedì scorso è stato caratterizzato dal consueto tema della partecipazione, con l'S&P500 ‘Equal weight’ che ha recuperato la metà dell'indice generale (1,03%). La dimostrazione di momentum del mercato è difficile da ignorare, così come la capacità delle big del tech (Tesla esclusa) di riportare profitti brillanti anche in questo trimestre.
Come detto, i record abbondano ! Nuovi massimi per l’S&P500, il Nasdaq100 (al Nasdaq Composite mancano ancora una ottantina di tick rispetto al massimo storico del 22 novembre 2021 a 16212.23) Dow Jones, e una fila di indici europei capitanati da Dax30, Cac40 e Stoxx600 (in intraday) e ultraventennali per Eurostoxx50 e FTSEMIB che ha sì, preso l’abbrivio, ma di strada da fare ce n’è ancora tanta.
Sentimentrader ha osservato che l'indice S&P500 ha fatto uno dei migliori inizi anno in termini di record storici, con già undici nuovi massimi segnati nelle prime 33 sedute (v. grafico):
Il backtest del seguente grafico, mostra che questi record sono stati seguiti da consolidamenti in media fino ai 3 mesi successivi, per poi vedere nuovi massimi significativi e performance sopra la media in tutti i casi. Un altro segnale che indicherebbe una pausa nel breve per il rally, seguita da nuovi massimi successivi. Ma qui restiamo ostaggio dell’Intelligenza Artificiale (AI):
La risposta corale dell'azionario alla trimestrale di NVIDIA, il cui valore "macroeconomico" era stato ipotizzato chiaramente da controparti come Goldman Sachs, lascia intendere l'interpretazione della Intelligenza Artificiale (AI) come una rivoluzione con risvolti chiari per la crescita, in termini di produttività, driver di investimenti, benessere, etc. Non è assolutamente possibile liquidare il tema AI come la moda del momento. Ovviamente nessuno si sofferma sui corollari come un eventuale calo dell'occupazione, una previsione che nessuno può fare con certezza, come nemmeno le altre possono essere considerate garantite. La verità è che l'AI è sicuramente una rivoluzione, anche se è difficile quantificarne gli effetti a medio termine, e come tale accompagnata da un’euforia e una corsa agli investimenti che si è vista in numerosi altri campi. Rivoluzioni che hanno creato benessere, visto la nascita di nuovi campioni ma fatto anche vittime tra chi, aziende e investitori, si è accodato troppo tardi al trend. Infatti a un certo punto l'eccesso di investimento comporta un periodo di smaltimento che elimina la capacità in eccesso. Pertanto, sarebbe forse meglio non giocarselo a medio termine con titoli che mantengono ratio di utili e prezzi sui ricavi esagerati, sulla scorta di una domanda vista crescere stabilmente a ritmi torridi e margini stabilmente elevatissimi. Forse bisognerebbe considerare la cannibalizzazione degli investimenti da parte del settore, prima di considerarlo solo un fattore unicamente positivo per le economie. E' anche vero che queste considerazioni risultano inutili per determinare il picco dell'euforia. Ma quando di euforia si tratta, il ‘redde rationem’ poi arriva sempre.
Guardate cosa è successo al titolo NVIDIA sul mercato delle opzioni prima dell’uscita della trimestrale economica. Volumi stratosferici con orientamento prevalente sull’acquisto di call sulle put e su strike di prezzo abbastanza elevati considerato quello pre-report posto a 695 $:
Con il senno del poi, possiamo dire che tanta enfasi è stata premiata.
Diamo ora uno sguardo alle attività di operazioni di Mergers & Acquisitions (M&A) negli Stati Uniti che è aumentata a gennaio con una crescita del 16,1% grazie a 1.209 annunci rispetto ai 1.041 di dicembre. Anche la spesa aggregata è aumentata (v. grafico):
Rispetto ad un anno fa, le maggiori attività di operazioni di M&A hanno visto coinvolte le società del settore dei Servizi Industriali e delle Utilities, mentre il maggior declino di operazioni si sono avute nei settori Finanziario, dei Servizi Tecnologici e nei Servizi Commerciali.
In cima alla lista degli accordi più importanti annunciati nel mese di Gennaio troviamo: l'accordo di Synopsys per l'acquisizione di ANSYS per 31,9 mld $; Hewlett Packard Enterprise che si impegna ad acquisire Juniper Networks per 12,9 mld $; BlackRock accetta di acquisire Global Infrastructure Management per 12,5 mld $; trovato l’accordo di Chesapeake Energy per l'acquisizione di Southwestern Energy per 7,4 mld $; un gruppo privato guidato da Brigade Capital Management e Arkhouse Management Co. che propone di acquisire Macy's per 5,8 mld $.
Passiamo ora ad analizzare il mercato monetario.
Sul fronte tassi, nel corso della scorsa settimana, movimenti sostanziali non ce ne sono stati, anche se ci troviamo sui massimi di dicembre 2023 per tutte e tre le scadenze più importanti. Nella giornata di martedì i rendimenti sono scesi a livello globale, principalmente grazie alla sorpresa al ribasso del CPI canadese di gennaio, in controtendenza rispetto ai numeri statunitensi di qualche giorno prima, indebolendo anche il Dollari index. Nel prosieguo i toni della retorica da parte dei membri della FED e un’asta del Treasury 20 anni uscita un po' debole, hanno messo pressione ai prezzi riportando in alto il rendimento del Treasury 2 anni, mentre chiudono la settimana in lieve ribasso i Treasury delle scadenze più lunghe.
In questo contesto sono state quasi totalmente ignorate le minute del FOMC del 31 gennaio dalle quali è emerso che:
1) la maggioranza dei membri vede dei rischi connessi con l'andare a tagliare i tassi troppo rapidamente, e ritiene opportuno valutare bene se l'inflazione stia rientrando stabilmente al target prima di muoversi
2) La maggioranza dei membri, alla luce del calo dell'utilizzo del Reverse Repo Fed, ritiene che nel prossimo meeting si possa cominciare a discutere di un rallentamento del ritmo di riduzione del bilancio FED, per evitare un calo aggressivo delle riserve bancarie.
In generale poche novità ma la conferma che nella mente dei membri dell’Istituto i tagli ci sono ma non sono vicini, come si evince dalla carrellata di dichiarazioni pubblicate nel corso della scorsa settimana e che sono riportate nel relativo capitolo. I futures legati al tasso di riferimento della FED venerdì scorso hanno mostrato che gli investitori scontano circa 80 punti base di tagli della FED quest'anno, rispetto ai 150 punti base che davano per scontato all'inizio di gennaio.
Andiamo, quindi, a vedere nello specifico lo scenario che si è presentato nel fine settimana appena trascorso sulle probabilità dei tagli sui tassi d’interesse nel 2024:
Lo strumento FedWatch del CME Group mostra come i mercati, per la prossima riunione del 2024 in programma il 20 marzo, prezzino una probabilità del 96,0% di mantenere i tassi fermi, in rialzo rispetto al 90% di due venerdì fa. Dato praticamente certo visti gli ultimi dati macro e le dichiarazioni dei membri della FED (v. grafico):
Stessa situazione per quanto riguarda la riunione del 1° maggio, si alzano sempre più le probabilità di nessun taglio al 73,8% rispetto al 61,6% di due venerdì fa rispetto e al 9,9% di un mese fa, ovviamente a scapito dell’abbassamento delle probabilità per un taglio di 25 bps che dal 35,2% di due venerdì fa, passa all’attuale 25,3% (v. grafico):
E veniamo al mese ‘clou’ per quanto riguardano le probabilità del primo taglio dei tassi, quello relativo alla riunione del 12 giugno. Le probabilità di un taglio di soli 25 bps rimangano stazionarie al 52,0% rispetto al 53,7% di due venerdì fa e al 9,2% di un solo mese fa. Di conseguenza quasi si dimezzano le probabilità per un taglio di complessivi 50 bps (due da 0,25 o uno da 0,50 bps) che scendono dal 25,7% di due venerdì fa, all’attuale 14,3% (v. grafico):
Infine, per l’ultima riunione del 2024, continuano a salire (anche se di poco) le probabilità per un taglio di soli 75 bps al 32,0% rispetto al 24,5% di due venerdì fa e al 2,1% di un mese fa, mentre scendono le probabilità di un taglio per complessivi 100 bps che dal 33,7% di due venerdì fa passano all’attuale 27,4%. Si affacciano per la prima volta le probabilità di un taglio per complessivi 50 bps con le probabilità che salgono dallo 0,2% di un mese fa all’attuale 19,8% (v. grafico):
Sul fronte rendimenti siamo tornati ai livelli di dicembre 2023 per il Treasury a 2 anni che troviamo in rialzo al 4,694% rispetto al 4,646% di due venerdì fa, mentre perde qualcosa il Treasury 10Y al 4,252% rispetto al 4,283% di due venerdì fa ed anche il 30Y che passa dal 4,439% di due venerdì fa, all’attuale 4,371%. Ovviamente le dichiarazioni dei membri della FED per quanto riguarda l’allungamento temporale dei tagli ai tassi di interesse hanno impattato maggiormente sulla scadenza breve.
Anche lo spread 2Y-10Y ha risentito di questa situazione, alzandosi a 44,2 pbs rispetto ai 36 bps di due venerdì fa.
Infine i tassi reali, al netto dell’attuale tasso di inflazione, si riportano al 2,30% come ad inizio febbraio (v. grafico FED di S.Louis):
Analisi grafica dell’indice di riferimento di una parte delle nostre operazioni, il NASDAQ100. La correzione sembrava iniziata ma con un colpo di spugna l’ottima performance di NVIDIA, dopo la pubblicazione della trimestrale economica, ha trascinato al rialzo anche gli altri titoli del settore così che, da una settimana in potenziale perdita, si è passati a recuperare tutta la perdita chiudendo l’ottava in guadagno di quasi un punto e mezzo percentuale. Buono anche il recupero dell’indice Nasdaq100 ‘equal weighted’ anche se non riesce a superare il recente massimo di lunedì 12 febbraio. Graficamente notiamo come nella giornata di venerdì scorso, in apertura di contrattazioni, l’indice abbia fatto registrare un nuovo record a 18091.62, limando di 50 tick il precedente e sempre in coincidenza con l’estensione del 61,8% di onda 1 di (5) partendo dal minimo di onda 2 di (5), per poi ripiegare leggermente chiudendo la settimana in modesta perdita appena sotto i 18.000 punti. Questa settimana verranno pubblicati dei dati macroeconomici ‘market mover’ ad iniziare da domani con le vendite di beni durevoli e giovedì il dato sull’inflazione (PCE) molto caro ai membri della FED, pertanto i movimenti dei prezzi dell’indice troveranno al rialzo l’area del doppio massimo 18050/18100 superata la quale, troviamo una resistenza in area 18500 costituita dall’estensione del 78,6% sempre di onda 1 di (5). Mentre al ribasso i prezzi troveranno un vero primo supporto in area 17400 [ritracciamento del 38,2 di onda 3 di (5)] con chiusura del gap di giovedì scorso, poi 17100 ed infine a 16900 [ritracciamento del 61,8% di onda 3 di (5)]. Il livello di RSI a 60 non offre indicazioni, anche se notiamo una divergenza tra fine gennaio ad oggi tra i valori dell’RSI in discesa e i prezzi in salita. Quindi le probabilità sono a favore di una correzione. Vedremo. La settimana si è chiusa a 17937.61 con un guadagno del + 1,43% rispetto alla chiusura della scorsa settimana, il che porta ad un guadagno del + 6,61% rispetto alla chiusura del 2023.
La dinamica settimanale delle quotazioni dell’indice S&P500 rispecchiano quelle del Nasdaq100 ma questa volta con performance di guadagno superiori. Come detto in apertura di articolo, nella sola giornata di giovedì scorso l’indice ha messo a segno una performance del 2,11% cosa che non si vedeva da oltre un anno, portando a 15 su 17 le settimane chiuse positivamente. Il rialzo è prorompente e cosa aspettarsi adesso è una vera opera di magia. Il ‘sentiment’ è alle stelle e l’indice S&P500 ‘equal weighted’ sta seguendo il listino non pesato, anche se guadagna qualcosa meno. Ovviamente nella settimana appena trascorsa non poteva essere diversamente in quanto la parte del leone l’hanno fatto i titoli tecnologici dei chip. Graficamente notiamo come ulteriore record raggiunto venerdì scorso a 5111.06 punti sia praticamente in linea con il livello di 5114 punti costituito dall’estensione del 61,8% di onda 1 di (5) partendo dal minimo di onda 2. In caso di superamento di suddetta resistenza troviamo la prossima in area 5230 [estensione del 78,6% di onda 1 di (5) partendo dal minimo di onda 2]. Viceversa possibile fase di consolidamento tra le aree 5115 e 5030 punti, altrimenti in caso di correzione oltre al citato supporto, troviamo un altro supporto anche più valido in area 4950 punti con chiusura del gap di giovedì scorso. Visto il livello di RSI a 68 è auspicabile una possibile fase di lateralizzazioni tra le aree sopra citate per smaltire ulteriormente l’ipercomprato per favorire un nuovo impulso rialzista. Da segnalare che l’indice Cboe Volatility Index (VIX) nella sua lateralità tra i 12.50 ed i 14.50 punti da novembre 2023, dopo un picco di 18 punti fatto registrare dopo il dato macro sui CPI ha messo a segno un altro picco a 16 punti nella giornata di mercoledì scorso poi anch’esso rientrato ma la tendenza tra picchi minimi e massimi sembra orientata ad un lento rialzo. Nulla di allarmante ma…..OKKIO ! Nulla da segnalare per quanto riguarda l’indice della ‘paura’ e parliamo dello skew del CBOE sull’S&P500 – un indicatore del mercato delle opzioni per la domanda relativa di contratti call al rialzo rispetto a contratti put al ribasso – che ha stazionato per tutta la settimana tra i 140 ed i 145 punti. La settimana si è chiusa a 5088.79 con un guadagno del + 1,67% rispetto alla chiusura della scorsa settimana, il che porta ad un guadagno del + 6,69% rispetto alla chiusura del 2023.
Nel corso della scorsa settimana, rialzo in linea con gli altri due indici maggiori per il listino delle major, il DOW JONES. Graficamente un rialzo così è uno spettacolo per la vista anche se le performance non sono ancora al livello degli altri due indici. In ogni caso registriamo un nuovo record a 39282.28 nella giornata di giovedì scorso. Il breve pullback di mercoledì scorso ha portato i prezzi in area 38400 senza neanche avvicinarsi ai minimi precedenti ed il rialzo successivo ha lasciato aperto un gap nella giornata di giovedì. Il livello del nuovo massimo ha superato di poco la resistenza posta in area 39200, costituita dall’estensione del 161,8% di onda 3 partendo dal minimo di onda 4, per poi chiudere la settimana sotto tale livello. Per questa settimana, i movimenti in base anche dell’uscita di dati macro importanti, potrebbero prevedere una continuazione del rialzo con il superamento dell’area 39200 per proiettarsi verso la successiva resistenza posta in area 40.000 punti, estensione del 178,6% di onda 3 partendo dal minimo di onda 4, non che soglia psicologica. Oppure un consolidamento tra le aree 39200 e 38600 con chiusura del gap sopra citato. Infine una correzione che potrebbe portare i prezzi fino a 38000 punti in coincidenza con l’ultimo minimo significativo. Il livello di RSI a 66 è nuovamente a ridosso dell’area di ipercomprato, ma per questo indice non è una novità da novembre 2023, pertanto tutti gli scenari sono possibili. La settimana si è chiusa a 39131.54 con un guadagno del + 1,31% rispetto alla chiusura della scorsa settimana, il che porta ad un guadagno del + 3,83% rispetto alla chiusura del 2023.
ORO INDEX
Nonostante la scorsa settimana sia stata scarna a livello di dati macroeconomici, le quotazioni dell’Oro hanno beneficiato, relativamente, del ribasso del Dollar Index, riportandosi in area 2045/2050 $/oz. in attesa dell’importante dato sull’inflazione (PCE) atteso per giovedì, senza trascurare le vendite di beni durevoli di domani, martedì, e i dati sulla manifattura statunitense riportati da ISM e S&P Global nella giornata di venerdì.
Ad inizio della scorsa settimana, i prezzi dell’Oro sono saliti, ma i guadagni sono stati limitati dai volumi rimasti scarsi a causa delle festività del Presidents' Day. Il miglioramento della propensione al rischio nella giornata di martedì ha prodotto un calo del Dollaro, ma le quotazioni dell’Oro non sono riuscite ad approfittarne registrando solo piccoli guadagni giornalieri. Mercoledì la FED ha dichiarato nei verbali della riunione politica di gennaio che la maggior parte dei membri ha notato i rischi associati a un intervento troppo rapido per allentare la politica monetaria. Inoltre, la pubblicazione ha mostrato che i funzionari hanno evidenziato l’incertezza riguardo alla durata della necessità di una politica restrittiva. Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni di riferimento è aumentato di quasi l'1% nel corso della giornata e non ha consentito al metallo giallo di incrementare i guadagni settimanali. Mentre giovedì, durante le ore di negoziazione asiatiche, i flussi di rischio hanno iniziato a dominare l'azione sui mercati finanziari innescando una svendita del Dollaro, ma la pubblicazione di dati macro positivi negli USA ha consentito ai rendimenti di salire rendendo difficile per i prezzi dell'Oro acquisire uno slancio rialzista nonostante la debolezza generalizzata del Dollaro. I sondaggi di S&P Global sulle PMI hanno mostrato che l’attività commerciale nel settore privato ha continuato ad espandersi a un ritmo sostenuto all’inizio di febbraio. A sua volta, il rendimento statunitense a 10 anni ha raggiunto il livello più alto dalla fine di novembre, al di sopra del 4,35%. Solo nella giornata di venerdì scorso, in assenza di notizie importanti, le quotazioni della commodity sono riuscite ad approfittare del calo dei rendimenti dei Treasury portandosi a ridosso dell’area 2050 $/oz.
Prospettive tecniche dell’Oro
La stabilizzazione delle quotazioni sopra l’area 2025/2030 $/oz. risulta essere cruciale nel breve termine affinché gli investitori si convincano a scommettere su un trend rialzista costante. L’ingresso degli acquirenti potrebbe portare subito i prezzi a testare le aree di resistenza poste a 2060 e 2080 $/oz. con obiettivo l’area psicologica dei 2100 $/oz. Altrimenti i prezzi dovrebbero continuare a fluttuare tra le aree 2040 e la soglia psicologica dei 2000 $/oz.
Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, i prezzi del Platino continuano la fase di lateralizzazione tra le aree 920 e 880 $/oz. e non si ravvisano spunti né in un verso, né nell’altro. Le aree importanti da testare e superare sono sempre i 940 $/oz. coincidente con la M.M. a 200 periodi al rialzo, e gli 880 $/oz. al ribasso.
Stesso discorso per le quotazioni dell’Argento che da inizio anno non riesce a superare la propria M.M. a 200 periodi che, attualmente, si trova in area 23,50 $/oz. Pertanto nella ampia fase di lateralizzazione iniziata a maggio 2023 tra le soglie di 25 e 22 $/oz., da inizio 2024 i prezzi si trovano all’interno di una lateralizzazione più ristretta che riguarda le aree 23,5 e 22,0 $/oz. Due venerdì fa, con le quotazioni che avevano chiuso proprio a ridosso della resistenza in area 23,50 $/oz. c’era da attendersi il superamento di tale resistenza verso l’area 24 $/oz. ma, ovviamente, mercato che non sale, scende, cosa che è avvenuta riportando i prezzi in area 22,50 per poi chiudere la settimana a ridosso dei 23 $/oz.
La quotazione settimanale dell’Oro si è chiusa a 2049.4 $/oz. con un guadagno del + 1,18% rispetto alla precedente settimana che porta ad una perdita da fine anno del – 1,08%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 2035.56 $/oz. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES APRILE 2024:
POLITICA USA
Donald Trump incassa un’altra vittoria nella corsa verso la nomination repubblicana alle prossime elezioni presidenziali. Una vittoria diversa rispetto alle precedenti poiché raggiunti nella Carolina del Sud, stato dove è nata e dove ha ricoperto il ruolo di governatrice la sua competitor Nikki Haley. Il successo di Trump in questa tappa delle primarie repubblicane in realtà era atteso ed ora all’ex Presidente statunitense mancano 1.215 delegati per assicurarsi la nomination. Un altro colpo per la candidatura di Haley, che però non ha intenzione di ritirarsi dalla corsa, come hanno già fatto alcuni candidati nelle scorse settimane. L’intenzione di Haley è quella di restare nella campagna elettorale fino al Super Tuesday del 5 marzo, ovvero il giorno in cui va al voto il maggior numero di stati. Nel fine settimana, con le proiezioni della vittoria di Trump nella Carolina del Sud, Haley ha affermato: “Ho detto all’inizio di questa settimana che, a prescindere da ciò che accadrà nella Carolina del Sud, continuerà a candidarmi alla presidenza”. Inoltre ha aggiunto che domenica, ieri, avrebbe fatto campagna elettorale in Michigan e nel corso della settimana in diversi stati coinvolti nel Super Tuesday. Questo appuntamento, con le votazioni in 15 stati ed in territorio statunitense, assegnerà un terzo dei delegati per la Republican National Convention che a luglio sceglierà il candidato repubblicano. Come riportano i media, i temi centrali per gli elettori nelle primarie nella Carolina del Sud sono stati l’immigrazione e l’economia, temi centrali anche a livello nazionale. L’immigrazione è uno dei temi centrali anche della campagna elettorale di Trump, tema sul quale ha speso parole forti anche sabato: “La prima cosa, l’azione più urgente che intraprenderemo è la chiusura del confine, fermare l’invasione”. “Rimandare a casa gli immigrati illegali di Joe Biden, faremo tutte queste cose e dovremo farlo in fretta”. Inoltre, Trump avrebbe detto ai parlamentari repubblicani di frenare al Congresso l’accordo bipartisan sui confini, che prevede 20 miliardi di dollari in fondi per la sicurezza di frontiera, in modo da poter continuare a criticare Biden ed Haley sul tema durante la campagna elettorale.
Intanto alla Camera, i dem sono al lavoro per provare a mettere al voto un pacchetto di assistenza alla sicurezza per Ucraina, Israele e Taiwan da 95 miliardi di dollari. Il democratico Jim McGovern il 15 febbraio ha presentato una legislazione che potrebbe essere utilizzata come mezzo per una petizione di discarico, strumento usato raramente che può forzare un voto sul disegno di legge nel caso in cui vengano raccolte almeno 218 firme di membri della Camera. I sostenitori della petizione, secondo le regole della Camera, potrebbero iniziare a raccogliere le firme intorno al primo marzo. Alla Camera il margine tra la maggioranza repubblicana e la minoranza dem si è ridotta recentemente in seguito alla vittoria di Tom Suozzi in una tornata speciale di elezioni volta a coprire il posto rimasto vacante per il distretto di New York. Ora i repubblicani sono 219, i dem 213. Lo speaker della Camera, il repubblicano Mike Johnson, il 14 febbraio ad una riunione del partito ha detto che i repubblicani della Camera non approveranno il disegno di legge passato al Senato per Ucraina, Israele e Taiwan.
POLITICA DELLA FED
Dai verbali dell’ultimo incontro del FOMC, pubblicati mercoledì scorso, emerge che la maggior parte dei partecipanti ha evidenziato i rischi di un’azione troppo veloce in favore dell’allentamento della posizione politica e l’importanza di un’attenta valutazione dei dati in arrivo per capire se l’inflazione sta scendendo in modo sostenibile verso l’obiettivo del 2%. Se da un lato è stata espressa la volontà di vedere ulteriori sviluppi prima di iniziare l’allentamento della politica, dall’altro i funzionari hanno detto che probabilmente il tasso di riferimento ha raggiunto il suo picco nel ciclo di inasprimento. In merito al percorso di riduzione dell’inflazione, nei verbali si notano i solidi progressi fatti, ma il comitato considera alcuni di questi progressi “idiosincratici” e forse dovuti a fattori che non dureranno, di conseguenza i membri del FOMC hanno detto che valuteranno con attenzione i dati in arrivo per capire dove sia diretta l’inflazione nel lungo periodo. I verbali riportano che i partecipanti al meeting hanno evidenziato incertezza su quanto a lungo dovrebbe essere mantenuta una politica monetaria restrittiva ed è stato sottolineato che i funzionari sono ancora preoccupati che l’alta inflazione continui a danneggiare le famiglie.
Secondo Michelle Bowman, membro del consiglio direttivo della FED, i tassi d’interesse non dovrebbero essere tagliati a breve in quanto è complicato capire come stia performando l’economia. Bowman sostiene che i dati economici dalla pandemia sono stati meno affidabili e soggetti a revisioni più ampie del solito. Si attendono dunque ulteriori dati: “C’è tutto il tempo, penso, per acquisire più fiducia sulla direzione che sta prendendo l’economia”, ha detto Bowman mercoledì scorso, sottolineando che arriverà il momento di iniziare a ridurre i tassi, ma non è ora.
Giovedì scorso il vicepresidente della FED, Philip Jefferson, ha detto che nella scelta sulla tempistica del taglio dei tassi prenderà in considerazione diversi indicatori economici: “Mercati del lavoro, crescita, produttività sul lato reale ed inflazione sul lato dei prezzi. Non penso sia necessariamente una cosa che dovremmo vedere prima di pensare al taglio. Penso che vogliamo vedere prove che l’inflazione sia stabilmente o si stia avvicinando al nostro livello target”. Nel corso dell’intervento di giovedì scorso, Jefferson non ha specificato quando pensa che potrebbe iniziare il processo di allentamento politico della banca centrale. Per quanto riguarda la riduzione dell’inflazione verso l’obiettivo del 2%, Jefferson ha detto di rimanere “cautamente ottimista” nonostante i recenti forti dati riguardo il lavoro ed i prezzi al consumo: “Resto cautamente ottimista riguardo i nostri progressi sull’inflazione”. “Se l’economia si evolverà ampiamente come previsto, probabilmente sarà opportuno iniziare a ridurre la nostra moderazione politica entro la fine dell’anno”. Jefferson vede rischi da una possibile forte spesa dei consumatori che potrebbe fermare i progressi sull’inflazione, da un possibile indebolimento della crescita dell’occupazione che potrebbe giustificare un anticipo del taglio dei tassi e da possibili choc esterni, che potrebbero spingere al rialzo i prezzi.
Patrick Harker, presidente della FED di Filadelfia e che quest’anno non esprime voto nel FOMC, giovedì scorso ha affermato che secondo lui “potremmo essere in grado di vedere il tasso diminuire quest’anno”, al contempo ha messo in guardia dal cercare una diminuzione subito. Per Harker un taglio dei tassi a maggio è possibile, ma non probabile; nella sua idea, la riduzione inizierà nella seconda parte dell’anno. Sottolineando che le mosse della FED dipenderanno dai dati in arrivo, in merito ad un taglio ha detto: “Penso che siamo vicini, dateci un paio di riunioni”. Secondo Harker il maggior rischio economico deriva da un’azione troppo precoce nell’abbassare il tasso.
Prima di iniziare a tagliare il tasso di riferimento, Lisa Cook, membro del consiglio direttivo della FED, vorrebbe aver maggior sicurezza circa il movimento dell’inflazione verso l’obiettivo del 2%. Giovedì scorso Cook ha detto che è ragionevole aspettarsi che l’inflazione raggiunge il 2% nel tempo, ma il percorso verso l’obiettivo è stato e potrebbe essere “accidentato ed irregolare”. Cook ha affermato: “Dovremmo continuare a muoverci con cautela man mano che riceviamo più dati, mantenendo il grado di restrizione politica necessario per ripristinare in modo sostenibile la stabilità di prezzo tenendo l’economia su un buon percorso”.
Per Christopher Waller, membro del consiglio direttivo della FED, è necessario verificare che il progresso della seconda metà del 2023 continuerà, per questo sostiene non ci sia fretta di iniziare a tagliare i tassi d’interesse. Secondo Waller è probabile che l’inflazione sia ancora sulla strada di discesa verso il 2%, tuttavia ha detto: “Avrò bisogno di vedere almeno un altro paio di mesi di dati sull’inflazione prima che io possa giudicare se gennaio è stato un dosso o una buca”. A gennaio i prezzi al consumo core sono cresciuti dello 0,4% rispetto al mese precedente, sono stati aggiunti oltre 350 mila posti di lavoro all’economia statunitense e l’indice ‘core’ di spese per consumi personali probabilmente sarà al 2,8%. Secondo Waller il rischio di attendere un po’ di più ad allentare la politica è minore rispetto a quello di agire troppo presto.
DATI MACROECONOMICI
I dati flash di febbraio sui PMI mostrano un’attività in attenuazione sui servizi e in ripresa su manifatturiero. Ma soprattutto, non pare coerente con quello che si registra altrove, almeno per il momento. Il dato preliminare di febbraio del PMI manifatturiero S&P Global si attesta a quota 51,5 punti, sopra il consensus di 50,5 punti e la rilevazione di gennaio di 50,7 punti.
Per quanto riguarda il settore dei servizi, il dato preliminare di febbraio è di 51,3 punti, in calo rispetto ai 52,5 punti di gennaio e sotto al consensus di 52 punti.
I sussidi di disoccupazione sono tornati a scendere. Non c’è molto segnale in quest'oscillazione tra 200.0000 e 220.000. Sarebbero da prendere più in considerazione se dovessero superare le 50.000 unità o scendere stabilmente sotto le 200.000 unità. Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 17 febbraio sono state 201 mila, dato in calo rispetto alle 213 mila della settimana precedente (riviste da 212 mila) ed ampiamente sotto al consensus di 218 mila. Si tratta della rilevazione più bassa da metà gennaio. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.
Nel mese di gennaio il numero di abitazioni esistenti vendute sono cresciute più delle attese a gennaio, se si tiene conto della revisione di dicembre. Il livello assoluto resta sempre vicino ai minimi da post crisi. Il dato ha toccato quota 4,00 milioni, sopra il consensus di 3,97 milioni e segnando una crescita del 3,1% rispetto alla rilevazione di 3,88 milioni di dicembre (rivista da 3,78 milioni). Il dato è rilasciato dalla National Association of Realtors.
PORTAFOGLI AZIONARI
Diversi abbonati mi hanno chiesto se è il momento di spingere l’acceleratore sui titoli tecnologici, mentre un altro vorrebbe vendere NVIDIA allo scoperto. La risposta ai primi è stata che l’indice tech è composto da vari settori quali l’Intelligenza Artificiale, i Semiconduttori, lo Streaming che sono sugli scudi, altri settori come PC e Smartphone che hanno passato la fase di euforia, e settori come i pagamenti elettronici, veicoli elettrici e pannelli solari che sono in calo, alcuni dopo epopee simili a quella di NVIDIA (v. grafico):
E noi lo sappiamo bene in quanto il titolo TESLA qualche settimana fa ci ha lasciato proprio un bel ricordino. Per quanto andare allo scoperto su NVIDIA, ora come ora, sarebbe azzardato specie se nella prossima trimestrale dovesse confermare le previsioni di bilancio pubblicate tutte rivolte al rialzo, operativamente non ci poniamo il problema in quanto per scelta filosofica, il LombardReport NON consiglia ed opera allo scoperto sui titoli azionari. La new economy ha avuto i suoi enormi fasti, ma non è sfuggita alla regola delle bolle di investimento. Recentemente, lontano dall'euforia dell'AI si sta consumando la ‘debacle’ dei produttori di pannelli solari. Grande impulso dalla crisi energetica e dagli incentivi e margini esplosi hanno indotto ad un eccesso di ordini, e ora siamo alle cancellazioni, al destocking, e al crollo dei margini. Nel recente passato buoni esempi di questo fenomeno sono stati i Business ESG (Environmental, Social and Governance), la cannabis, i business covid (videoconference, gaming, social), le azioni legate alle criptocurrencies. Operativamente anche noi abbiamo cercato inizialmente di cavalcare questi fenomeni e ci siamo riusciti anche bene, per poi rimanere incastrati su due titoli della cannabis (Aurora e Cronos) ed uno delle videoconferenze (ZOOM).
Per quanto riguarda i titoli del Portafoglio Storico continua il recupero del titolo CHARTER COMMUNICATION e bene sui titoli HONEYWELL e GILEAD SCIENCES che già riportano un discreto guadagno. Procediamo sempre con i piedi di piombo su nuovi acquisti in quanto i mercati sono molto tirati ed uno scrollone era anche iniziato se non fosse stato per NVIDIA che ha rimesso il mondo in pari. Quindi per questa settimana un solo acquisto sul mercato statunitense e due sul mercato francese che, in Europa, sembra quello messo meglio anche su quello tedesco. Per i nuovi abbonati, gli aggiornamenti operativi li trovate nei relativi Portafogli azionari.
Per quanto riguarda il portafoglio The Challenge, dopo i target raggiunti recentemente, nel corso della scorsa settimana abbiamo acquistato l’ETF SHORTDAX ad un prezzo anche migliore del segnalato. Ricordo che gli ultimi due acquisti di ETF sugli indici azionari in modalità SHORT sono da intendersi a livello di puro trading e non di copertura del Portafoglio. Sul titolo BREMBO stiamo aspettando il 5 marzo data della pubblicazione del proprio bilancio economico trimestrale per, eventualmente, alzare il livello di target nel caso di dati positivi. Sul titolo statunitense FASTLY continua il massacro dopo la pubblicazione della trimestrale economica, in soli 6 giorni i prezzi sono scesi di oltre il 40%. Evidentemente LORO, sanno cose che noi non sappiamo, anche se non ci credo affatto. Resistiamo.
Alla prossima.
FOCUS SU AZIONI
PARAMOUNT GLOBAL – Venerdì il rating del credito di Paramount Global, riporta Reuters, è finito sotto osservazione negativa dell’agenzia di rating S&P. Paramount per S&P ha un rating “BBB+”. Quest’anno le azioni di Paramount Global hanno perso circa un quinto del loro valore a fronte di una debole crescita dei ricavi ed un carico di debito che a settembre era di 15,63 miliardi di dollari, più di tutti i suoi asset. L’agenzia di rating ha affermato: “Riteniamo che il FOCF (free operating cash flow) sarà più debole rispetto ai livelli storici perché i significativi flussi di cassa provenienti dalle attività della TV lineare si ridurranno rapidamente man mano che gli abbonati alla pay-TV continueranno a diminuire e gli inserzionisti migreranno la spesa verso le piattaforme di streaming”. L’agenzia di rating ha spiegato che il calo del flusso di cassa di Paramount è stato superiore a quello dei competitor per via della sua scala minore, della minor diversificazione del business e della più lenta crescita del DTC (diretto al consumatore). S&P prevede di risolvere l’osservazione negativa sul rating di credito di Paramount una volta esaminati i risultati del quarto trimestre che dovrebbero essere presentati mercoledì.
WALT DISNEY – Secondo quanto riportato da Bloomberg News, Walt Disney e la compagnia privata indiana Reliance Industries hanno firmato un patto vincolante che riguarda la fusione delle loro operazioni nel campo dei media in India. A Reliance e alle società collegate andrebbe almeno il 61% del soggetto risultante dalla fusione e a Disney andrebbe il resto.
ALIBABA –Taobao China Software di Alibaba venderà il 20% della sua quota in Suning.com ad Hangzhou Haoyue Enterprise Management, un’altra affiliata di Alibaba. L’operazione avrà un costo di 2,8 miliardi di yuan, 389 milioni di dollari. La valutazione della partecipazione di Suning risulta decisamente inferiore ai 4,6 miliardi di dollari pagati dalla società cinese di e-commerce nel 2015.
PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SCORSA SETTIMANA.
ANALOG DEVICES + 1,00%. La società è impegnata nella progettazione, produzione e commercializzazione di un portafoglio di segnali analogici, segnali misti e digitali ad alte prestazioni, elaborazione di circuiti integrati utilizzati in tutti i tipi di apparecchiature elettroniche, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2024 pari a 1,73 $/az. su un fatturato di 2,51 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,71 $/az. su un fatturato pari a 2,50 mld $. I ricavi sono diminuiti del 22,68% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede utili nel secondo trimestre fiscale 2024 tra 1,16 e 1,36 $/az. su un fatturato tra 2,00 e 2,20 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,63 $/az. su un fatturato di 2,38 mld $.
Vincent Roche, CEO e Presidente della società, ha affermato: "ADI ha registrato ricavi e redditività nel primo trimestre superiori alla mediana delle nostre previsioni, nonostante il perdurare di un contesto macroeconomico difficile. Coerentemente con la nostra visione precedente, prevediamo che la razionalizzazione delle scorte dei clienti diminuirà in gran parte del secondo trimestre, per entrare quindi nella seconda metà in un contesto commerciale più favorevole. È importante sottolineare che siamo ben posizionati per trarre vantaggio dall’inevitabile ripresa, dato il nostro ampio magazzino, i tempi di consegna brevi e il modello di produzione ibrida agile. Negli ultimi anni, abbiamo investito a livelli record nello sviluppo dei prodotti, nel coinvolgimento dei clienti e nelle attività produttive, posizionandoci eccezionalmente bene per perseguire le ricche opportunità dell’era dell’Intelligent Edge. La crescente criticità della nostra tecnologia per il successo dei clienti e il nostro approccio all’innovazione, mette il cliente al primo posto e mi danno una fiducia incrollabile nella capacità di generare valore per gli azionisti per molti anni a venire. A livello contabile nel primo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: un fatturato di oltre 2,5 mld $ con una crescita continua nel settore automobilistico; un costo del venduto pari a 1,039 mld $ rispetto a 1,125 mld $ dello stesso periodo 2023; un margine lordo pari a 1,474 mld $ rispetto a 2,124 mld $ dello stesso periodo 2023; spese operative totali pari a 888 mln $ rispetto a 993.5 mln $ dello stesso periodo 2023; un reddito operativo pari a 586 mln $ rispetto a 1,130 mld $ dello stesso periodo 2023; un reddito netto pari a 462.7 mln $ rispetto a 961.4 mln $ dello stesso periodo 2023. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 1,139 mld $ e il flusso netto di cassa è stato pari a 916.0 mln $. Al 3 febbraio 2024 abbiamo contanti e mezzi equivalenti pari a 1,303 mld $, inoltre abbiamo restituito oltre 600 mln $ agli azionisti attraverso dividendi e riacquisti nel primo trimestre 2024. Infine il dividendo trimestrale aumentato del 7%, segnando il ventesimo anno consecutivo di aumento.”
ANSYS + 3,35%. La società che sviluppa e commercializza software e servizi di ingegneria utilizzati da ingegneri, designer, ricercatori e studenti in un ampio spettro di industrie e università compresi i settori aerospaziale, automobilistico, manifatturiero, elettronico e biomedicale, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 3,94 $/az. su un fatturato di 805.11 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 3,70 $/az. su un fatturato pari a 791.61 mln $. I ricavi sono cresciuti del 15,99% su base annua.
In una nota la società ha dichiarato: “Il 15 gennaio 2024, abbiamo stipulato un accordo definitivo con Synopsys, Inc. in base al quale Synopsys acquisirà Ansys. Secondo i termini dell’accordo, gli azionisti di Ansys riceveranno 197,00 $/az. in contanti e 0,3450 azioni ordinarie Synopsys per ciascuna azione Ansys, che rappresentano un valore aziendale di circa 35,0 mld $ in base al prezzo di chiusura delle azioni ordinarie Synopsys al 21 dicembre 2023. Si prevede che la transazione si concluderà nella prima metà del 2025, previa approvazione da parte degli azionisti di Ansys, la ricezione delle approvazioni normative richieste e altre consuete condizioni di chiusura. L'unione della automazione della progettazione elettronica dei semiconduttori di Synopsys con l'ampio portafoglio di simulazione e analisi di Ansys creerà un leader nelle soluzioni di progettazione dal silicio ai sistemi. Nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato una crescita dei ricavi pari a 805.1 mln $, o il 15,9% in valuta costante, rispetto a 694.69 mln $ del quarto trimestre 2022. Il margine operativo è stato pari al 53,0% rispetto al 48,0 % del quarto trimestre 2022. Il reddito netto è stato pari a 345.317 mln $ rispetto a 270.366 del quarto trimestre 2022. Abbiamo riportato un utile per azione pari a 3,94 $ rispetto a 3,09 $ del quarto trimestre 2022. Al 31 dicembre 2023 avevamo contanti e investimenti a breve termine pari a 860.390 mln $ rispetto a 614.574 mln $ del quarto trimestre 2022.”
BIOMARIN PHARMA + 2,79%. L'azienda che sviluppa e commercializza biofarmaci innovativi per malattie gravi e condizioni mediche, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 0,26 $/az. su un fatturato di 646.21 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,24 $/az. su un fatturato pari a 636.67 mln $. I ricavi sono cresciuti del 8,33% su base annua. La Società ha detto che si aspetta utili per tutto il 2024 tra 2,60 e 2,80 mld $ su un fatturato compreso tra i 2,70 e 2,80 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 2,23 $/az. e per il fatturato è di 2,83 mld $.
Alexander Hardy, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "I forti risultati finanziari del 2023 sono stati guidati dalla domanda globale del farmaco VOXZOGO, l'unico trattamento approvato per i bambini affetti da acondroplasia, e dal contributo dei nostri prodotti enzimatici affermati. I ricavi di VOXZOGO sono cresciuti del 18% rispetto al trimestre precedente e sono stati influenzati positivamente da un aumento delle prescrizioni di negli Stati Uniti di età inferiore ai 5 anni, a seguito dell'approvazione di VOXZOGO da parte della Food and Drug Administration (FDA) in ottobre per i bambini di tutte le età con carcinomi di crescita aperti. Guardando al 2024, la nostra previsione finanziaria per l'intero anno riflette l’attenzione alla creazione di valore attraverso il raggiungimento di quattro priorità strategiche delineate all'inizio di quest'anno. Intendiamo massimizzare l'opportunità di VOXZOGO, continuare a costruire canali di accesso globali per il farmaco ROCTAVIAN, dare priorità ai candidati di ricerca e sviluppo potenzialmente più impattanti e promuovere l’eccellenza operativa e l’ottimizzazione dei costi con l’obiettivo di garantire crescita, efficienza e redditività. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: ricavi totali pari a 646.2 mln $ in aumento del 20% rispetto allo stesso periodo del 2022; spese operative totali pari a 632.0 mln $ rispetto a 562.0 mln $ dello stesso periodo del 2022; un utile netto pari a 14.22 mln $ rispetto ad una perdita di 24.50 mln $ dello stesso periodo del 2022; Al 31 dicembre 2023 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 1,074 mld $.”
BOOKING HLDG – 5,68%. La più grande agenzia di viaggi online del mondo che offre servizi, dall'alloggio ai biglietti aerei fino al noleggio auto, ha riportato un utile nel quarto trimestre 2023 pari a 32,0 $/az. su un fatturato di 4,78 mld $. La stima degli analisti era per un utile di 29,72 $/az. su un fatturato pari a 4,65 mld $. I ricavi sono cresciuti del 18,15% su base annua.
Glenn Fogel, A.D. della società, ha affermato: "Siamo lieti di annunciare una chiusura forte di 2023, con una crescita dei pernottamenti nel quarto trimestre del 9% su base annua o dell'11% se si escludono le attività associate a Israele, che è stata significativamente influenzata dalla guerra. Per l'intero anno, abbiamo raggiunto un traguardo significativo con oltre 1 miliardo di pernottamenti prenotati sulle nostre piattaforme e abbiamo raggiunto livelli record di prenotazioni lorde, ricavi e reddito operativo. Nello specifico i ricavi totali dell'azienda per l'anno 2023 sono aumentati del 25% a 21,4 mld $, guidati da un aumento del 24% delle prenotazioni di viaggio lorde a 150,6 mld $. Anche l’EBITDA ha registrato una buona crescita del 34%, raggiungendo i 7,1 mld $. Tuttavia, l’utile netto del quarto trimestre è crollato dell’82% a 222 mln $, con una diminuzione dell’utile netto per azione dell’80% a 6,28 $. Questo calo è stato attribuito a specifiche perdite non ricorrenti che sono state escluse dall’utile netto e dall’EBITDA.”
COPART + 4,95%. E’ un fornitore di aste online e servizi di remarketing di veicoli negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito e Brasile. Fornisce ai venditori di veicoli servizi per elaborare e vendere veicoli su Internet, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2024 pari a 0,33 $/az. su ricavi pari a 1,02 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,35 $/az. su ricavi pari a 1,03 mldd $. Il fatturato è cresciuto del 6,63% su base annua.
In una nota la società ha dichiarato: “Nei tre mesi terminati il 31 gennaio 2024, i ricavi, l'utile lordo e l'utile netto sono stati rispettivamente di 1,02 mld $, 464,2 mln $ e 325,6 mln $. Ciò rappresenta un aumento dei ricavi di 63,4 mln $, ovvero del 6,6%; un aumento dell'utile lordo di 37,7 mln $, pari all'8,8%; e un aumento dell'utile netto di 32,0 mln $, o del 10,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. L'utile per azione nei tre mesi è stato di 0,33 $ rispetto a 0,30 $ dello scorso anno, con un aumento del 10,0%.”
COSTAR GROUP + 4,17%. La società è una multinazionale di servizi di informazione, analisi e marketing per il settore degli immobili commerciali negli Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Francia, Germania e Spagna, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 0,33 $/az. per un fatturato pari a 640.10 mln $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,32 $/az. per un fatturato di 634.25 mln $. I ricavi sono cresciuti del 11,64% su base annua. La società ha affermato di aspettarsi utili nel primo trimestre 2024 tra 0,06 e 0,07 $/az. su un fatturato tra 645.0 e 650.0 mln $. L'attuale stima degli analisti è per utili pari a 0,29 $/az. su un fatturato pari a 652.94 mln $. Infine la società ha dichiarato di aspettarsi utili per tutto il 2024 compresi tra 0,57 e 0,60 $/az. su un fatturato compreso tra 2,75 e 2,77 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è di 1,29 $/az. sui ricavi pari a 2,78 mln $.
Andy Florance, fondatore e A.D. della società, ha affermato: "Ancora una volta CoStar Group ha ottenuto risultati eccezionali nelle attività di informazione commerciale e marketplace nell'intero anno 2023, dedicando allo stesso tempo risorse importanti al lancio del nuovo sito Homes.com. Le attività di informazioni commerciali e marketplace hanno aumentato i ricavi del 14% nel 2023 nel peggior mercato immobiliare commerciale degli ultimi decenni e hanno generato margini di profitto del 40%, i nostri livelli di profitto più alti di sempre. Per l’intero anno 2023, abbiamo generato nuove prenotazioni nette per un totale di 286 mln $. Abbiamo lanciato la nostra prima campagna di marketing e branding per Homes.com con quattro spot pubblicitari nel Super Bowl LVIII che sono stati visti da circa 123 milioni di spettatori. Il giorno successivo, lunedì 12 febbraio, abbiamo iniziato a monetizzare Homes.com, vendendo abbonamenti ad agenti immobiliari residenziali. Venerdì 16 febbraio abbiamo venduto più di 1,1 milioni di dollari di nuove prenotazioni nette in un giorno. Nella prima settimana abbiamo venduto quasi 4,5 milioni di dollari in nuove prenotazioni nette. Crediamo che Homes.com sia il sito immobiliare residenziale in più rapida crescita negli Stati Uniti, con una media mensile di visitatori unici in aumento del 600% anno su anno, secondo Google Analytics. Il traffico della nostra rete residenziale ha raggiunto 95 milioni di visitatori unici medi mensili nel quarto trimestre del 2023 ed è ora la seconda rete di siti residenziali più trafficata e in crescita. Apartments.com ha avuto un anno eccezionale nel 2023 con una crescita dei ricavi del 23% rispetto all’anno precedente, aggiungendo quasi 170 mln $ di entrate incrementali in soli dodici mesi. Il nostro team di vendita ha registrato un notevole tasso di crescita del 34% in termini di nuove prenotazioni nette e ora abbiamo oltre 70.000 proprietà pubblicizzate su Apartments.com. Secondo Google Analytics, per otto trimestri consecutivi Apartments.com ha mantenuto la posizione numero uno nel settore in termini di traffico mensile di visitatori unici. Apartments.com è ora la nostra azienda più grande del Gruppo CoStar, con ricavi annualizzati superiori a 1 mld $ nel gennaio di quest'anno. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: ricavi pari a 640.10 mln $ rispetto a 573.30 mln $ dello stesso trimestre 2022; un costo del ricavo pari a 136.30 mln $ rispetto a 109.20 mln $ dello stesso trimestre 2022; un utile lordo pari a 503.8 mln $ rispetto a 464.10 mln $ dello stesso trimestre 2022; spese operative totali pari a 434,50 mln $ rispetto a 336,90 mln $ dello stesso trimestre 2022; un utile netto pari a 133.40 mln $ rispetto a 153.10 mln $, per un utile per azione pari a 0,33 $ rispetto a 0,38 $ dello stesso trimestre 2022. L’EBITDA è stato pari a 130.10 mln $ rispetto a 182.30 mln $ dello stesso trimestre 2022. Infine al 31 dicembre 2023 avevamo contanti e mezzi equivalenti pari a 5,216 mld $.”
DIAMONDBACK ENERGY – 1,71%. E’ una società indipendente impegnata nell'acquisizione, lo sviluppo, l'esplorazione e lo sfruttamento di riserve di petrolio e gas naturale non convenzionali nel bacino del Permiano nel Texas occidentale, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 4,74 $/az. su un fatturato di 2,23 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 4,61 $/az. su un fatturato pari a 2,20 mld $. Il fatturato è cresciuto del 9,75% su base annua.
In una nota la società ha dichiarato: “Nel quarto trimestre abbiamo prodotto una media di 273,1 MBO/giorno (migliaia di barili di petrolio). Abbiamo perforato 80 pozzi lordi nel bacino del Midland e quattro pozzi lordi nel bacino del Delaware. I costi di esplorazione e sviluppo di Diamondback in tutto il 2023 sono stati pari a 2,7 mld $. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: ricavi pari a 2,23 mld $; un utile netto pari a 854 mln $. L’EBITDA è stato pari a 1,7 mld $. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 1,6 mld $; le spese in conto capitale sono state pari a 649 mln $ ed il flusso netto di cassa è stato pari a 910 mln $. Al 31 dicembre 2023, avevamo 556 mln $ in contanti e nessun prestito nell'ambito della linea di credito revolving, con circa 1,6 mld $ disponibili per prestiti futuri nell'ambito della struttura. Al 31 dicembre 2023, avevamo un debito totale consolidato pari a 6,8 mld $ e un debito netto consolidato di 6,2 mld $, in aumento rispetto al debito totale consolidato di 6,4 mld $ e un debito netto di 5,6 mld $ del 30 settembre 2023. Il dividendo base annuale è stato aumentato del 7% a 3,60 $/az. rappresentato da un dividendo in contanti per il quarto trimestre pari a 0,90 $/az. e un dividendo in contanti variabile di 2,18 $/az., in ogni caso pagabile il 12 marzo 2024. Abbiamo riacquistato 872.667 azioni ordinarie nel quarto trimestre pari a 129 mln $, inoltre abbiamo riacquistato ulteriori 279.266 azioni ordinarie fino ad oggi pari a 42 mln $.”
EXELON + 3,50%. La società è una holding di servizi di pubblica utilità impegnata, tramite Generation, nel settore della generazione di energia; attraverso ComEd, PECO e BGE, nelle attività di fornitura di energia, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 0,60 $/az. su un fatturato di 5,37 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,58 $/az. su un fatturato pari a 4,27 mld $. Il fatturato è cresciuto del 15,02% su base annua. La società ha detto che prevede utili per l’intero anno 2024 tra 2,40 e 2,50 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 2,40 $/az.
Il Presidente e CEO della società, Calvin Butler, ha affermato: “Exelon ha avuto un altro anno forte nel 2023, sia dal punto di vista finanziario che operativo. Abbiamo rispettato la mediana superiore delle nostre previsioni, ottenuto le migliori prestazioni operative mai registrate in diversi servizi di pubblica utilità e sostenuto una trasformazione energetica più conveniente ed equa per i nostri clienti. Abbiamo gareggiato con successo per ottenere quasi 200 mln $ in sovvenzioni per progetti a beneficio dei nostri clienti, supportati dall'Infrastructure and Investment Jobs Act. Nel 2024, continueremo a innovare e a collaborare con i regolatori e le parti interessate nelle giurisdizioni di Exelon per sostenere i nostri obiettivi energetici e ambientali, dimostrando al tempo stesso il potere di impatto per i nostri clienti e le nostre comunità. Abbiamo ottenuto ottimi risultati finanziari per il secondo anno consecutivo, nonostante il clima storicamente mite che ha avuto un impatto sui nostri conti. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: ricavi pari a 5,368 mld $; spese operative totali pari a 4,285 mld $; un utile netto pari a 617 mln $. Al 31 dicembre 2023 avevamo contanti e mezzi equivalenti pari a 445 mln $. Nei prossimi quattro anni, investiremo 35 mld $ per servire i nostri clienti, con un conseguente tasso di crescita base del 7,5% e un tasso di crescita degli utili annualizzato previsto compreso tra il 5% e il 7% fino al 2027, con un'aspettativa di essere nella media o meglio delle previsioni. Il giorno 8 novembre 2023, abbiamo emesso 340 mln $ di obbligazioni ipotecarie di primo livello, serie 5,45%, 5,55% e 5,72% con scadenza, rispettivamente, l'8 novembre 2033, 2038 e 2053 utilizzando i proventi per ripagare l'indebitamento esistente e per scopi aziendali generali. Il 21 febbraio 2024, il CdA ha approvato un dividendo trimestrale pari a 0,38 $/az. per il primo trimestre del 2024. Il dividendo sarà pagabile venerdì 15 marzo 2024 agli azionisti registrati.”
INTUIT – INV.%. La società che crea soluzioni di gestione aziendale e finanziaria che aiutano a semplificare l'attività della vita di piccole imprese, consumatori e professionisti della contabilità, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2024 pari a 2,63 $/az. su un fatturato di 3,39 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,30 $/az. su un fatturato pari a 3,39 mld $. I ricavi sono cresciuti del 11,34%. La società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre fiscale 2024 tra 9,31 e 9,38 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 9,70 $/az. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2024 tra 16,17 e 16,47 $/az. per un fatturato tra 15,89 e 16,105 mld $. L'attuale stima degli analisti per il 2023 per gli utili è pari a 16,38 $/az. su ricavi pari a 16,04 mld $.
Sasan Goodarzi, A.D. di Intuit. "Abbiamo avuto un altro trimestre forte poiché i consumatori e le piccole imprese continuano a fare affidamento sulla piattaforma di Intuit per alimentare la loro prosperità. Stiamo effettuando un grande lavoro nell'innovazione dei nostri prodotti e siamo sulla buona strada per diventare l'assistente di fiducia che i nostri clienti utilizzano per alimentare il loro successo finanziario. A livello contabile nel secondo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: ricavi pari a 3,386 mld $ rispetto a 3,041 mld $ dello stesso periodo 2023; un reddito operativo pari a 1,0 mld $ rispetto a 856 mln $ dello stesso periodo 2023; un utile per azione pari a 2,63 $ rispetto a 2,20 dello stesso periodo 2023. Al 31 gennaio 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 1,489 mld $.”
KUERIG DR. PEPPER – 2,52%. E’ un'azienda di produzione e distribuzione di bevande analcoliche, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 0,55 $/az. su ricavi per 3,87 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,54 $/az. su ricavi per 3,92 mld $. Il fatturato è aumentato del 1,68% su base annua. La società ha dichiarato che continua ad aspettarsi per tutto l’anno 2024 utili di circa 1,92 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,90 $/az.
Il Presidente e CEO della società, Bob Gamgort, ha dichiarato: "Il 2023 è stato un anno di progressi significativi per KDP. Gli ampi guadagni di quote di mercato in tutto il nostro portafoglio prodotti hanno sostenuto il nostro aumento dei ricavi. L'espansione del margine lordo è ripresa, mentre il rapporto tra inflazione, prezzi e i nostri sforzi per raddoppiare la produttività è migliorato nel corso dell’anno e ha contribuito a finanziare gli investimenti nei nostri marchi e nelle nostre capacità. Abbiamo rispettato gli impegni finanziari migliorando contemporaneamente la composizione del nostro profilo di utili e rafforzando il bilancio. Entriamo ora nel 2024 con una base di alta qualità da cui crescere, poiché puntiamo a prestazioni in linea con il nostro algoritmo finanziario a lungo termine. Inoltre, ci dirigiamo verso il 2024 con fiducia e focus strategico, sostenuti dal nostro audace sfidante cultura e una leadership esecutiva rinnovata ed energica. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: vendite nette in aumento dell'1,7% a 3,9 mld $; un utile operativo in aumento del 6,5% a 1,1 mld $ totalizzando il 28,5% come percentuale delle vendite nette; un utile netto in aumento del 7,1% a 770 mln $, con un utile per azione in aumento del 10,0% a 0,55 $. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 297 mln $ e il flusso netto di cassa è stato pari a 143 mln $.”
MERCADOLIBRE – 7,89%. La società insieme alle sue controllate ospita la piattaforma di commercio online più grande dell’America Latina che si concentra sull'abilitazione dell'e-commerce e dei suoi servizi correlati, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 3,25 $/az. su un fatturato di 4,26 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 6,66 $/az. su un fatturato pari a 4,13 mld $. I ricavi sono cresciuti del 41,94% su base annua.
In una nota la società ha affermato: “Il 2023 è stato un anno di notevoli prestazioni finanziarie. Abbiamo riportato cifre record in termini di entrate, reddito operativo e utile netto. I ricavi nel quarto trimestre del 2023 sono stati pari a 4,3 mld $, in aumento del 41,9% su base annua e in aumento dell’83,2% a valuta costante. La nostra attenzione strategica alla tecnologia e all'innovazione ha stimolato la crescita, con acquirenti unici che hanno accelerato al ritmo, anno su anno, più rapido dal 2020 per un totale di quasi 85 milioni per l'intero anno. La nostra rete logistica ha spedito un totale di 650 milioni di articoli nel 2023, ovvero il 45% in più rispetto all'anno precedente. Nonostante abbiamo dovuto affrontare sfide quali l’aumento dei livelli di spedizione gratuita e l’aumento dei costi, abbiamo dimostrato resilienza finanziaria. Il reddito operativo è stato pari a 240 mln $, influenzato negativamente da spese una tantum di 351 mln $ relative a potenziali passività fiscali. Escludendo queste spese una tantum, il margine di intermediazione sarebbe stato del 13,4%, con un guadagno di 270 punti su base annua. L'utile netto è stato pari a 165 mln $, di cui 383 mln $ di spese una tantum. La società ha subito perdite sul cambio dovute principalmente al rimpatrio di fondi in Argentina e alla svalutazione del peso argentino. Al 31 dicembre 2023 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 7,238 mld $.”
MODERNA + 9,16%. Azienda statunitense che opera nel campo delle biotecnologie, particolarmente attiva nell'ambito della ricerca e lo sviluppo di farmaci basati sull'RNA messaggero, ha riportato un utile nel quarto trimestre 2023 pari a 0,55 $/az. su un fatturato di 2,80 mld $. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 la società ha riportato: ricavi totali pari a 2,8 mld $, in calo rispetto a 5,1 mld $ dello stesso periodo 2022, principalmente a causa di una riduzione delle vendite del vaccino COVID-19; un costo delle vendite pari a 929 mln $, che includevano royalties di terzi pari a 125 mln $, ovvero il 33% delle vendite nette di prodotti, rispetto al 39% delle vendite nette di prodotti del quarto trimestre 2022; spese di ricerca e sviluppo pari a 1,4 mld $, in aumento del 16% rispetto allo stesso trimestre 2022; spese di vendita, generali e amministrative pari a 470 mln $ in aumento del 25%, rispetto al quarto trimestre 2022; un utile netto pari a 217 mln $ rispetto a 1,5 mld $ del quarto trimestre 2022; un utile per azione pari a 0,55 $ rispetto a 3,61 $ del quarto trimestre 2022. La liquidità, mezzi equivalenti e investimenti al 31 dicembre 2023 e al 31 dicembre 2022 erano rispettivamente pari a 13,3 mld $ e di 18,2 mld $. La diminuzione della posizione di cassa nel 2023 è stata in gran parte attribuibile alla perdita operativa dell'intero anno e ai riacquisti di azioni ordinarie della Società durante la prima metà dell'anno.”
NVIDIA + 8,55%. La società si occupa di tecnologie di processori grafici programmabili. I suoi principali segmenti di business sono le unità di elaborazione grafica, i processori per media e comunicazioni e l'elettronica palmare e di consumo, ha riportato utili nel quarto trimestre fiscale 2024 pari a 5,16 $/az. su un fatturato di 22,10 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 4,56 $/az. su un fatturato pari a 20,24 mld $. I ricavi sono cresciuti del 265,28%. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel primo trimestre 2024 tra 5,18 e 5,64 $/az. su un fatturato tra 23,52 e 24,48 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 5,00 $/az. su un fatturato di 22,17 mld $.
Jensen Huang, fondatore e A.D. della società, ha affermato: “Il calcolo accelerato e l’intelligenza artificiale generativa hanno raggiunto il punto di svolta. La domanda è in aumento in tutto il mondo tra aziende, industrie e nazioni. La piattaforma della nostra banca dati è alimentata da fattori sempre più diversificati: la domanda di elaborazione dati, formazione e inferenza da parte di grandi fornitori di servizi cloud e di fornitori specializzati in GPU, nonché di software aziendali e società Internet di consumo. Le industrie verticali – guidate dall’auto, dai servizi finanziari e dall’assistenza sanitaria – sono ora a un livello multimiliardario. NVIDIA RTX, introdotta meno di sei anni fa, è ora un’enorme piattaforma PC per l’intelligenza artificiale generativa, apprezzata da 100 milioni di giocatori e creatori. L’anno a venire porterà importanti nuovi cicli di prodotti con innovazioni eccezionali che contribuiranno a far avanzare il nostro settore. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: un fatturato pari a 22,1 mld $ in aumento del 22% rispetto al terzo trimestre 2023 e del 265% rispetto allo stesso periodo del 2022. Questa crescita è stata alimentata da un fatturato trimestrale record di Data Center pari a 18,4 mld $, in aumento del 27% rispetto al terzo trimestre 2023 e del 409% rispetto allo stesso periodo 2022. Anche i ricavi dell’intero anno 2023 hanno registrato un aumento significativo, raggiungendo i 60,9 mld $, un aumento del 126% rispetto all’anno fiscale precedente. Il margine lordo ha raggiunto il 76,0% nel quarto trimestre, rispetto al 74,0% del terzo trimestre e al 63,3% dell'anno precedente. Questa espansione del margine lordo sottolinea la capacità di NVIDIA non solo di aumentare le vendite ma anche di farlo in modo redditizio. Le spese operative sono state pari a 2,21 mld $ rispetto a 2,026 mld $ del trimestre precedente e a 1,775 mld dello stesso periodo 2022. L’utile operativo è stato pari a 13,6 mld $, in aumento del 31% rispetto al terzo trimestre 2023 e un aumento significativo del 983% su base annua. L’utile netto ha seguito una traiettoria simile raggiungendo i 12,3 mld $, in crescita del 33% rispetto al trimestre precedente e del 769% rispetto allo stesso trimestre del 2022. L’utile per azione è stato ancora più alto, pari a 5,16 $, segnando un aumento del 28% rispetto al terzo trimestre 2023 e un aumento del 486% su base annua. Infine, pagheremo il prossimo dividendo trimestrale in contanti pari a 0,04 $/az. il 27 marzo 2024, a tutti gli azionisti registrati il 6 marzo 2024.”
PALO ALTO NETWORKS – 23,02%. La società offre una piattaforma di sicurezza della rete aziendale che consente alle aziende, ai fornitori di servizi e agli enti governativi di proteggere le proprie reti e abilitare in modo sicuro le applicazioni in esecuzione sulle loro reti, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2024 pari a 1,46 $/az. su un fatturato di 1,98 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,30 $/az. su un fatturato pari a 1,97 mld $. I ricavi sono cresciuti del 19,33% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel terzo trimestre fiscale 2024 tra 1,24 e 1,26 $/az. su un fatturato tra 1,95 e 1,98 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,29 $/az. su un fatturato di 2,04 mld $. Infine la società ha detto di aspettarsi utili per l’intero anno fiscale 2024 tra 5,45 e 5,55 $/az. per un fatturato tra 7,95 e 8,00 mld $. L'attuale stima degli analisti per il 2023 per gli utili è pari a 5,47 $/az. su ricavi pari a 8,17 mld $.
Nikesh Arora, Presidente e CEO della società, ha affermato: "La nostra leadership su tutte e tre le piattaforme e la crescente adozione multipiattaforma ci colloca in una posizione forte e unica. In questo contesto, stiamo attivando una strategia accelerata di consolidamento sulla piattaforma, nonché una strategia di leadership nell'intelligenza artificiale. Il nostro lavoro disciplinato sulla crescita redditizia ci dà la fiducia necessaria per mantenere un utile ed un flusso netto di cassa soddisfacente nell'anno 2024, effettuando allo stesso tempo significativi investimenti aggiuntivi nelle nostre strategie di piattaforma e consolidamento per accelerare la traiettoria di crescita a lungo termine. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: ricavi totali cresciuti del 19% su base annua raggiungendo 2,0 mld $, rispetto ai ricavi totali pari a 1,7 mld $ del secondo trimestre fiscale 2023; un costo del ricavo pari a 499.10 mln $ rispetto 466.20 mln $ del secondo trimestre fiscale 2023; spese operative totali pari a 1,4224 mld $ rispetto a 1,149 mld $ del secondo trimestre fiscale 2023; un utile netto pari a 0,489 mld $, ovvero 1,46 $/az., rispetto all'utile netto di 0,25 mld $, ovvero 1,05 $/az. del secondo trimestre fiscale 2023. Al 31 gennaio 2024 avevamo contanti, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine pari a 3,370 mld $.”
SYNOPSYS + 4,12%. La società produce software di automazione della progettazione elettronica per l'industria dei semiconduttori, ha riportato utili nel primo trimestre fiscale 2024 pari a 3,56 $/az. su un fatturato di 1,65 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 3,43 $/az. su un fatturato pari a 1,65 mld $. I ricavi sono cresciuti del 24,15% su base annua. Inoltre la società ha detto che prevede utili nel secondo trimestre fiscale 2024 tra 3,09 e 3,14 $/az. su un fatturato tra 1,56 e 1,59 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 3,03 $/az. su un fatturato di 1,56 mld $. Infine la società ha dichiarato di aspettarsi utili per l’anno fiscale 2024 compresi tra 13,47 e 13,55 $/az. su un fatturato compreso tra 6,57 e 6,63 mld $. L'attuale stima di consenso sugli utili è di 13,39 $/az. su un fatturato di 6,62 mld $.
Sassine Ghazi, Presidente e CEO della società, ha affermato: "Il primo trimestre ha segnato un eccellente inizio d'anno con un ottimo lavoro in tutta l'azienda mentre l'intelligenza artificiale continua a guidare gli investimenti dei nostri clienti nel silicio e nei sistemi che li posizionano per la crescita futura. Questi risultati sottolineano la forza della nostra tecnologia e della nostra strategia. Di fronte alla crescente complessità della progettazione, i team di ricerca e sviluppo tecnologico contano sull'ampio portafoglio di chip IP per semiconduttori di Synopsys e sulle principali soluzioni di progettazione, dal silicio ai sistemi. Non c'è nessuno più capace di noi su come aiutare le aziende a innovare in quest'era di intelligenza pervasiva. Abbiamo avviato l'anno in modo solido, ottenendo ricavi trimestrali record e utili superiori alla fascia alta del nostro target. Guardando al futuro, stiamo riaffermando i nostri obiettivi per l'intero anno 2024 in termini di ricavi e margine operativo, aumentando gli obiettivi previsionali degli utili. A livello contabile nel primo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: ricavi record pari a 1,649 mld $, in crescita di circa il 21% su base annua; un costo del ricavo pari a 329.175 mln $; spese operative totali pari a 960.435 mln %; un utile netto pari a 553,7 mln $ o 3,56 $/az. Al 3 febbraio 2024 avevamo contanti e mezzi equivalenti e liquidità vincolata pari a 1,121 mld $.”
VERISK ANALITICS – INV.%. La società è un fornitore di informazioni sui rischi per i professionisti di assicurazioni, sanità, servizi finanziari, della catena di fornitura del governo e gestione del rischio, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 1,40 $/az. su un fatturato di 677.20 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,42 $/az. su un fatturato pari a 672.19 mln $. I ricavi sono cresciuti del 7,42% su base annua. La società ha detto che prevede utili per l’intero anno 2024 tra 6,30 e 6,60 $/az. su ricavi tra 2,84 e 2,90 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 6,58 $/az. su ricavi per 2,87 mld $.
Lee Shavel, Presidente e CEO della società, ha affermato: "La performance di Verisk nel 2023 ha superato le aspettative che ci eravamo prefissati dimostrando il nostro potenziale come organizzazione focalizzata sul settore assicurativo. Abbiamo raggiunto questi risultati implementando cambiamenti strategici, organizzativi e culturali. Per il futuro, il nostro migliore coinvolgimento con i clienti e la capacità di agire su una base più coordinata hanno ampliato le opportunità di investire in nuove innovazioni e tecnologie che offrono valore al settore e supportano la crescita e i rendimenti per gli azionisti della società. Abbiamo fornito solidi risultati economici nel quarto trimestre 2023, in crescita sui ricavi OCC del 6,0%, sull'EBITDA e una continua espansione dei margini. Guardando al 2024, abbiamo fiducia nella nostra capacità di raggiungere una crescita costante e prevedibile, un’espansione dei margini e una forte generazione di flussi netti di cassa. Continueremo ad allocare il nostro flusso netto di cassa verso investimenti al fine di realizzare la nostra strategia di crescita ed alla disciplina dei costi per raggiungere gli impegni di alta efficienza. Nello specifico a livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: ricavi consolidati pari a 677.2 mln $, in aumento del 7,4% rispetto al quarto trimestre 2022; un reddito operativo pari a 182.3 mln $, in calo del 15,5% rispetto al quarto trimestre 2022; un EBITDA pari a 362,0 mln $, in aumento del 9,0% a valuta costante rispetto al quarto trimestre 2022; un utile per azione pari a 1,40 $, in calo del 2,1% rispetto al quarto trimestre 2022. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 252.4 mln $ in aumento dell’1,4% rispetto al quarto trimestre 2022, e il flusso netto di cassa è stato pari a 196.1 mln $ in aumento del 15,8% rispetto al quarto trimestre 2022. Abbiamo riacquistato 250 mln $ di azioni proprie. Il 14 febbraio 2024, il nostro CdA ha approvato un'ulteriore autorizzazione al riacquisto di azioni pari a 1,0 mld $. Infine, abbiamo pagato un dividendo in contanti di 0,34 $/az. il 31 dicembre 2023. Il CdA ha approvato un dividendo in contanti pari a 0,39 $/az. pagabile il 29 marzo 2024, con un aumento del 15%. Il dividendo sarà pagabile il 29 marzo 2024 ai detentori registrati al 15 marzo 2024.”
WARNER BROS DISCOVERY – 1,14%. La società è una multinazionale statunitense operante nel settore dei media, con interesse nel settore cinematografico, televisivo, editoriale e nei media digitali. Il gruppo nasce dalla fusione di WarnerMedia, precedentemente parte del gruppo AT&T, e Discovery, ha riportato una perdita nel quarto trimestre 2023 pari a 0,16 $/az. su un fatturato di 10,28 mld $. La stima degli analisti era per una perdita di 0,11 $/az. su un fatturato pari a 10,37 mld $. I ricavi sono diminuiti del 6,58% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.
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