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NASDAQ100 WEEKLY - Continua l'ascesa dei listini azionari USA verso nuovi orizzonti !


CONTINUA LA SALITA DEGLI INDICI AZIONARI USA CHE AGGIORNANO TUTTI E TRE NUOVI MASSIMI STORICI E CON LE TRIMESTRALI ECONOMICHE SOCIETARIE A FARE DA SUPPORTO ! MENTRE CONTINUA LA CORREZIONE SUL MERCATO OBBLIGAZIONARIO.

MERCOLEDI’ E’ PREVISTA LA RIUNIONE DELLA FED IN MATERIA DI TASSI.

Continua il progresso dei listini azionari a Wall Street, con l’indice Nasdaq100 a trainare i mercati nella prima parte della settimana e l’indice S&P500 a completare l’ottava con 5 massimi storici e 6 sedute positive di seguito. Ma andiamo con ordine. L’indice tech ha fatto registrare nuovi massimi storici mercoledì scorso galvanizzato dalla pubblicazione della trimestrale della prima big tech, NETFLIX, a trainare il rialzo con il supporto di una ‘magnificent seven’ NVIDIA che ha beneficiato della trimestrale ‘BOOM’ di ASML che ha contagiato tutti i titoli del settore dei semiconduttori e del tech in generale. Mentre nella seconda parte della settimana, le incerte trimestrali di TESLA e la trimestrale di INTEL caratterizzata da previsioni future sotto le attese, hanno prodotto un ripiegamento dell’indice tecnologico. Riguardo all’indice maggiore S&P500, il nuovo massimo storico dopo 2 anni ha attirato flussi in acquisto, siano essi di momentum traders, algoritmi trend followers o altro. I nuovi massimi messi a segno dopo anni dai precedenti non restano quasi mai episodi e questo dovrebbe offrire supporto alla teoria che Wall Street ha almeno un po' di spazio al rialzo nei prossimi mesi nella peggiore delle ipotesi. Naturalmente questo non vuole dire che non potremo vedere test dei supporti nell'immediato futuro, in particolare se l'indice che fa da driver del rally dovesse entrare in difficoltà. Da sottolineare, però, come l'S&P500 ‘equal weighted’ (un indice equiponderato che investe una pari quantità di denaro nelle azioni di ciascuna società che compone l’indice), non stia seguendo pedissequamente l’S&P500, infatti da inizio anno il differenziale di performance tra l’S&P500 e il suo omologo ‘Equal Weighted’ è del 3.26% con il secondo ancora negativo da inizio anno. In altre parole i titoli FAANG o la categoria quasi equivalente delle "magnificent seven" continuano a trainare gli indici generali anche in quest'inizio del 2024, con tutto il resto che in varia misura sottoperforma. In quest'ultima fase è abbastanza presumibile l’effetto delle trimestrali economiche sugli indici azionari.

Parlando di trimestrali dei titoli più capitalizzati, come abbiamo visto quello di TESLA non ha portato altrettanto bene al settore. Utili, fatturato e margini sono terminati tutti sotto attese e Musk ha ammonito che i volumi di vendita per il 2024 potrebbero essere assai inferiori a quelli del 2023. Il giorno successivo il titolo è arrivato a cedere circa il 13% in intraday per poi recuperare qualcosa rimanendo debole anche in chiusura di ottava. Stessa sorte per il titolo INTEL, che dopo aver beneficiato del rialzo del settore dei semiconduttori, la trimestrale pubblicata giovedì scorso, pur riportando buoni parametri per il trimestre appena concluso, ha evidenziato previsioni abbastanza più basse rispetto alle attese del mercato, facendo perdere alle quotazioni del titolo più del 12%.

Anche in Europea gli indici sono in generale rialzo trainati dal settore tech. Il principale motivo sono state le trimestrali di SAP, Siemens e ASML che hanno prodotto forti rialzi nei relativi titoli (che sono blue chips nel Dax, nell'Eurostoxx50 e nell'AEX Amsterdam). Ma anche nel settore del lusso si è assistiti ad un bel recupero grazie alla trimestrale di Louis Vuitton (LVMH) che ha fatto segnare il rialzo giornaliero (13.80%) più importante degli ultimi 15 anni, favorendo anche il titolo del nostro Portafoglio, MONCLER, ed anche TOD’S.

A livello macro economico i PMI USA preliminari di gennaio hanno sorpreso in positivo, con il manifatturiero che è tornato in espansione sia pure marginale per la prima volta da 9 mesi e i servizi che hanno ulteriormente accelerato al massimo da 7 mesi. Sul fronte prezzi si segnala moderazione con in generale accelerazione per il manifatturiero e calo per i servizi. E' da notare che i prezzi in output sono in entrambi i casi più bassi di quelli in input, il che è un altro segnale di margini in compressione (v.grafico):

Anche il PIL USA del quarto trimestre del 2023 alla prima stima ha sorpreso parecchio in positivo un consenso che vedeva un bel rallentamento dall'exploit del terzo trimestre. Detto questo, bisogna rilevare che il grosso della sorpresa è dovuto ad un contributo delle scorte ancora molto robusto (+0.7%). Sono 2 trimestri che le scorte crescono forte e presto o tardi dovranno essere smaltite, pertanto solo i consumi restano l'unico driver forte del PIL, ma a medio termine il progressivo deterioramento della domanda di lavoro dovrà incidere sulla funzione di spesa dei consumatori. Detto questo, al momento l'economia rispecchia praticamente il migliore degli scenari possibili per la FED, con il dato sull’inflazione PCE che è tornato al 2% su scala trimestrale annualizzata e economia che corre oltre il 2% annualizzato.

Gli ordini di beni durevoli sono risultati peggio delle attese a dicembre, ma il dato ‘core’ ha invece fatto meglio e le revisioni sono positive. Stessa situazione per la vendita di case nuove di dicembre che hanno sorpreso in positivo recuperando interamente, grazie alle revisioni, il drop di novembre. Detto questo, le scorte di case, tenendo conto di quelle completate, quelle in costruzione e quelle autorizzate, stanno salendo ed è possibile che questo abbia un effetto calmierante su prezzi e attività nei prossimi trimestri (v. grafico):

Solo i dati sui sussidi di disoccupazione hanno sorpreso (relativamente) in negativo, anche come monte percettori. Vale quanto detto la scorsa settimana per il numero bassissimo uscito, le destagionalizzazioni di gennaio sono difficili da valutare.

I dati sui redditi di dicembre sono usciti in linea con le attese mentre la spesa personale è salita di più. Ciò rappresenta un fatto che gli americani continuano a consumare risparmi, certi del lavoro sicuro a causa della resilienza del mercato del lavoro.

Un ulteriore sorpresa è arrivata dai dati sull’inflazione USA, quelli preferiti dai membri della FED. Il PCE ‘deflator’ è uscito in linea con le attese, mentre il ‘Core’ PCE appena sotto (lo si nota dal "miss" anno su anno). Nel grafico sotto si nota bene il motivo per cui il mercato dei tassi USA continua testardamente a scontare elevata probabilità di un taglio a marzo, nonostante economia robusta e retorica FED più cauta: il PCE ‘core’, a 3 mesi e 6 mesi annualizzato è già sui livelli target, o meglio, sotto (v. grafico):

Perchè lasciare i tassi così alti ?

Forse una parte di risposta potrebbe arrivare dal dato sulle vendite di case non ancora effettive di dicembre che sono salite in modo esagerato, ad indicare un impatto del violento calo dei tassi. Questa serie dovrebbe anticipare di 45-60 giorni le vendite effettive per cui dovrebbe indicare un rimbalzo del PIL nel primo quadrimestre 2024. Pertanto se l'economia USA dovesse rivelarsi davvero così resiliente, probabilmente risulterebbe difficile vedere l'inflazione restare docile su questi livelli. Per cui la risposta alla domanda fatta sopra è: perchè sussistono rischi al rialzo nei prossimi mesi, se la crescita tiene come sembra e la geopolitica continua a gonfiare i costi di shipping. Vedremo.

Nel frattempo questa settimana sarà caratterizzata e presumibilmente movimentata, oltre che dalla riunione del FOMC, dai dati sul mercato del lavoro di Gennaio e della manifattura delle PMI a cura dell’ISM, sempre di Gennaio.

Passiamo ora ad analizzare il mercato monetario.

Una pessima asta di 5 anni treasury, terminata con domanda bassa e rendimenti 2 bps sopra quelli di secondario. Questo fattore ha portato i rendimenti USA, che già avevano cancellato i cali in seguito alla pubblicazione dei PMI preliminari di gennaio, a salire significativamente (10 anni +5 bps al 4.18%) cosa che ha evidentemente ostacolato il sentiment. Inoltre, ma ne avevamo già parlato la scorsa settimana, la FED ha confermato la chiusura a metà marzo della finestra di finanziamento aperta a marzo scorso per permettere alle banche regionali di rifinanziare gli asset, la famosa ‘Bank Term Funding Program’. Non solo, ha alzato il costo di finanziamento al livello di remunerazione delle riserve in quanto la finestra, da misura di emergenza, era diventata una fonte di arbitraggi, visto che il tasso era legato allo swap a 1 anno, sceso quando la curva ha iniziato a scontare tagli.

A livello di tassi mondiali, nella scorsa settimana c’è stata la riunione della BCE che ha, ovviamente, lasciato i tassi invariati ma con dichiarazioni della Presidente Lagarde abbastanza morbide e possibiliste. I punti principali parlano di una inflazione che mantiene il trend di rientro, grazie alla politica monetaria restrittiva che si sta trasmettendo all'economia. I tassi permangono a livelli tali da garantire, se mantenuti sufficientemente a lungo il rientro dell'inflazione al target. I membri dell’Istituto mantengono un approccio ‘data dependant’. Inoltre la Lagarde ha dichiarato che l'economia continentale è debole e nel quarto trimestre 2023 è stata probabilmente in stagnazione, ma alcuni indicatori prospettici mostrano un possibile rimbalzo più avanti nell'anno. Sull'inflazione ha mostrato soddisfazione per il calo pur rilevando che in gran parte sono effetti base. Sono più ottimisti, ma non perdono d'occhio fattori come la crisi del mar Rosso e l'Energia. Infine per quanto riguarda la possibilità circa l’inizio temporale del taglio dei tassi, la risposta è stata che secondo loro è presto per parlare di tagli, ma non possono prendere impegni fino ad Aprile altrimenti non sarebbe più un approccio ‘data dependant’. 

In attesa della riunione del FOMC del 31 gennaio i bonds hanno provato a trarre sollievo dai dati del PCE benigni, ma il recupero è fallito. Trattandosi dell'ultimo di una serie di dati importanti positivi sui prezzi, il mercato obbligazionario dovrà aspettare le dichiarazioni del Presidente della FED, Powell, per sperare in una inversione del trend negativo di inizio anno.

Andiamo, quindi, a vedere nello specifico lo scenario che si è presentato nel fine settimana appena trascorso sulle probabilità dei tagli sui tassi d’interesse nel 2024:

Lo strumento FedWatch del CME Group mostra come i mercati, per la prima riunione del 2024 in programma il 31 gennaio, sono praticamente certi che la FED non taglierà i tassi (v. grafico):

Per quanto riguarda la riunione del 20 marzo, ferme a quelle della scorsa settimana le probabilità di un taglio di 25 bps da parte degli investitori al 46,2%, mentre scende di un’inezia la probabilità che i tassi rimangano fermi a quelli odierni con una percentuale che passa dal 52,9% di due venerdì fa, all’attuale 52,3% (v. grafico):

Qualche piccolo aggiustamento anche per la riunione del 12 giugno, con le probabilità che si arrivi ad un taglio complessivo di 75 bps che dal 31,8% di due venerdì fa, passano all’attuale 34,6%, mentre si abbassano sempre di poco le probabilità di un taglio di soli 25 bps che passano dal 16,7% di due venerdì fa all’attuale 13,5%. Infine rimangono stabili al 50,3% le probabilità di un taglio per complessivi 50 bps (due da 0,25 o uno da 0,50 bps) (v. grafico):

Infine, per l’ultima riunione del 2024, sempre basse le probabilità di un taglio da ben 175 bps, che abbiamo sempre sostenuto che fosse eccessivo, mentre sale l’incertezza sui tagli complessivi che arrivino al punto e mezzo percentuale o all’1,25% con probabilità quasi alla pari tra il 34 ed il 33%. (v. grafico):

E veniamo ai numeri dei rendimenti dei Treasury nel corso della settimana appena trascorsa entrando quindi nello specifico, e notiamo una sostanziale lateralità sia sulla scadenza corta del 2 anni che dal 4,388% di due venerdì fa passa all’attuale 4,355%, sia sulla scadenza più lunga del Treasury 10Y che dal 4,126% di due venerdì fa passa all’attuale 4,141%. Solo il rendimento del 30Y mostra segni di risalita passando dal 4,333% di due venerdì fa all’attuale 4,371%.

Lo spread 2Y-10Y si stringe leggermente, passando dai 26,3 bps di due venerdì fa all’attuale 21,4 a conferma del trend oramai definito con la curva che tornerà a disinvertirsi, ad eccezione di qualche ritorno di fiamma momentaneo delle scadenze corte.

Infine i tassi reali, al netto dell’attuale tasso di inflazione, che a dicembre erano del 1,675% a gennaio sono saliti al 2,30% (v. grafico FED di S.Louis):

Analisi grafica dell’indice di riferimento di una parte delle nostre operazioni, il NASDAQ100. La scorsa settimana a movimentare i mercati azionari non sono state le pubblicazioni dei dati macroeconomici bensì le trimestrali economiche societarie. Ad un inizio di settimana brillante dell’indice tech che, nella giornata di mercoledì scorso, faceva registrare un nuovo massimo storico a 17665 grazie alle trimestrali di NETFLIX e ASML con quest’ultima che trascinava al rialzo i titoli del settore semiconduttori ad iniziare da NVIDIA e compagnia, si contrapponevano le seguenti due giornate di contrattazioni in correzione a causa delle trimestrali negative di TESLA ed INTEL. Il ribasso è stato modesto ma, quantomeno è riuscito a far scendere il valore dell’RSI a 70,50 che è sempre in territorio di ipercomprato ma al limite. Anche l’indice in modalità ‘equal weighted’ ha registrato un nuovo massimo storico limando quello precedente del 16 novembre 2021 a 7348 a dimostrazione che la partecipazione al rialzo è abbastanza uniforme, fermo restando che i titoli rappresentanti i ‘magnificent seven’ sono sempre a tirare il gruppo. Questa settimana sono previste le pubblicazioni delle trimestrali di alcune società appartenenti alle ‘magnificent seven’ e parliamo di AMAZON, APPLE, ALPHABET, MICROSOFT, META che potrebbero riportare sorprese positive per la prosecuzione del rialzo. Graficamente notiamo come il rally dei prezzi hanno superato la resistenza posta in area 17300 [estensione del 61,8% di onda 5 di (3), partendo da onda (4)], ed il prossimo obiettivo rialzista lo troviamo in area 18200 [estensione del 78,6% di onda 5 di (3), partendo da onda (4)]. Possibili pullback in area 17300 diventato supporto, poi 17000 ed infine il test dell’area 16700, ma quest’ultima la riteniamo poco possibile a meno di dichiarazioni molto dure da parte di Powell a margine della riunione del FOMC o di dati macro molto positivi in uscita durante la settimana, soprattutto a livello del mercato del lavoro. La settimana si è chiusa a 17421.01 17314.00 con un guadagno del + 0,62% il che porta ad un guadagno del + 3,54% rispetto all’ultima giornata del 2023.

Il superamento del precedente massimo storico di due anni fa, deve aver fatto bene all’indice maggiore S&P500, che nel corso della scorsa settimana ha fatto registrare ulteriori record fino a raggiungere quota 4906.69 punti nella giornata di venerdì scorso, portando il livello di RSI in zona di ipercomprato a 72. Graficamente notiamo come la fase rialzista ha come obiettivo l’area 4950, espressione dell’ampiezza del 100% di onda (3) partendo dal minimo di onda (4). Mentre possibili pullback trovano un forte supporto in area 4800, superato il quale non c’è molto altro fino in area 4700 ma, decisamente, è l’ipotesi peggiore che annullerebbe, de facto, tutto ciò che di buono è stato costruito finora. Nel corso di questa settimana, oltre ai dati macro sul mercato del lavoro e la riunione del FOMC, sono previsti in uscita le trimestrali di alcune big del listino tra le quali, AMAZON, AMD, APPLE, ALPHABET, MICROSOFT, META, che potrebbero fornire ulteriore carburante al rialzo dell’indice. Staremo a vedere. Nulla da segnalare circa l’indice Cboe Volatility Index (VIX) che prosegue la sua lateralità tra i 12.50 ed i 14.50, del resto non sembrano esserci eventi allarmanti all’orizzonte. Mentre continua a salire l’indice della ‘paura’ lo skew del CBOE sull’S&P500 – un indicatore del mercato delle opzioni per la domanda relativa di contratti call al rialzo rispetto a contratti put al ribasso – che dal valore di 143.81 di venerdì 12 gennaio, è salito a 148.15 di due venerdì fa fino all’attuale 151.36. Probabilmente la continua salita dell’indice fa aumentare le posizioni di copertura degli investitori. La settimana si è chiusa a 4890.96 con un guadagno del + 1,05% il che porta ad un guadagno del + 2,54% rispetto all’ultima giornata del 2023.

Superati anche i 38000 punti per l’indice delle blue-chip, il DOW JONES, che piano piano continua il suo cammino verso sentieri sempre più inesplorati. Certamente il listino non brilla per spunti operativi se non per MICROSOFT e APPLE, alle quali si sono aggiunte recentemente THE TRAVELERS e proprio venerdì scorso AMERICAN EXPRESS grazie alla pubblicazione di buone trimestrali. Graficamente notiamo un nuovo massimo storico a 38215 proprio in corrispondenza con la resistenza rappresentata dall’estensione del 138,2% di onda 3 partendo dal minimo di onda 4, superata la quale il prossimo obiettivo si pone in area 38700 costituito dall’estensione del 150,0% di onda 3 partendo dal minimo di onda 4. Viceversa, nel caso di correzione, troviamo il primo supporto in area 37700 e successivamente l’area 37000, per il momento. Il livello di RSI rimane sempre di poco sotto la zona di ipercomprato a 67. La settimana si è chiusa a 38109.44 con un guadagno del + 0,65% il che porta ad un guadagno del + 1,12% rispetto all’ultima giornata del 2023.

ORO INDEX

L'Oro ha faticato a trovare la direzione e ha chiuso la settimana appena trascorsa, poco scambiato. Sebbene il dollaro statunitense abbia beneficiato di alcuni dati positivi, l’escalation delle tensioni geopolitiche ha aiutato il metallo giallo a mantenere la propria posizione. Il primo incontro politico dell'anno della Federal Reserve (FED) e i dati sull'occupazione di gennaio potrebbero avere un impatto significativo sulla valutazione dell'Oro in questa settimana.

Durante la settimana le quotazioni dell’Oro hanno continuato a muoversi su e giù in un range relativamente ristretto sopra i 2.000 $/oz. soprattutto in scia alle pubblicazioni dei dati macro ed alle conseguenti oscillazioni del Dollaro e dei rendimenti dei Bonds. Siamo passati da un rapporto di Bloomberg secondo cui la Cina stava valutando un pacchetto di salvataggio del mercato azionario del valore di circa 27 mld $ che ha contribuito alla continuazione del rally degli indici azionari globali, ai dati S&P Global PMI hanno mostrato che l’attività commerciale nel settore privato statunitense è cresciuta a un ritmo accelerato a gennaio, indicando un'espansione nel settore manifatturiero per la prima volta da aprile. I commenti degli economisti sul rapporto PMI hanno definito l’inizio d’anno incoraggiante per l’economia statunitense, con le aziende che segnalano una marcata accelerazione della crescita insieme ad un forte raffreddamento delle pressioni inflazionistiche.

Nel frattempo, l’escalation delle tensioni geopolitiche ha aiutato la commodity a limitare le sue perdite. Secondo quanto riferito mercoledì scorso, i ribelli Houthi sostenuti dall’Iran nello Yemen hanno preso di mira due navi commerciali di proprietà degli Stati Uniti che navigavano vicino al Golfo di Aden.

Nei giorni successivi, al riguardo dei dati macro, il Bureau of Economic Analysis (BEA) ha riferito che il prodotto interno lordo (PIL) reale degli Stati Uniti è cresciuto ad un tasso annuo del 3,3% nel quarto trimestre, superando di ampio margine le aspettative del mercato per una crescita del 2%. Sebbene l’immediata reazione del mercato ai dati positivi sul PIL abbia dato una spinta al Dollaro, il calo dei rendimenti statunitensi ha consentito ai prezzi dell’Oro di trovare un punto d’appoggio appena sopra i 2000 $/oz. Altri dati statunitensi hanno mostrato che le richieste settimanali iniziali di disoccupazione sono aumentate a 214.000 nella settimana terminata il 20 gennaio da 189.000 della settimana precedente e gli ordini di beni durevoli sono rimasti invariati a dicembre, deludendo le aspettative del mercato per un aumento dell'1,1%, facendo rimbalzare le quotazioni dell’Oro. Infine, venerdì scorso la BEA ha annunciato che l'inflazione negli Stati Uniti, misurata dalla variazione dell'indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE), è rimasta stabile al 2,6% su base annua a dicembre. L'indice annuale dei prezzi Core PCE, l'indicatore di inflazione preferito dalla FED, è sceso al 2,9% nello stesso periodo dal 3,2% di novembre, attestandosi leggermente al di sotto delle previsioni di mercato del 3%. Il Dollaro ha faticato a recuperare forza dopo questo rapporto e ha permesso all'oro di stabilizzarsi e chiudere la settimana sopra i 2.020 $/oz.

Prospettive tecniche dell’Oro

Il doppio minimo raggiunto finora nel 2024, pari a 2.004 S/oz., rafforza per il momento la zona critica di contesa nell’area psicologica dei 2.000 $/oz. Se questo supporto dovesse crollare, potrebbe potenzialmente portare a un ulteriore calo verso il forte supporto in area 1980 $/oz., coincidente con la M.M. semplice a 200 periodi sul grafico daily, per poi scivolare ulteriormente verso l’area dei 1960 $/oz. Al contrario, venti favorevoli alla commodity che potrebbero arrivare dai dati macro in uscita in settimana, dovrebbero portare le quotazioni a testare prima l’area 2040 $/oz. e poi nuovamente la forte resistenza posta in area 2060 $/oz.

Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, come riportato lunedì scorso, la caduta libera da inizio anno per i prezzi del Platino si è fermata in area 880 $/oz., soglia già testata diverse volte nel corso del 2023, poi il successivo rimbalzo ha prodotto il raggiungimento dell’area 900 $/oz. ove i prezzi hanno passato l’intera settimana con un massimo di 920 $/oz. Al rialzo troviamo sempre la forte resistenza posta in area 960 $/oz. mentre al ribasso nel caso di rottura del minimo in area 880, il successivo supporto lo troviamo in area 860 $/oz.

Diversamente dal Platino, le quotazioni dell’Argento continuano nella sfiancante lateralizzazione tra le aree 25 e 22,5 $/oz. ma nel corso della settimana i prezzi hanno tentato di fuoriuscire da questo range di prezzi chiudendo un giorno vicino al minimo di 22 $/oz. poi ripreso prontamente nei giorni successivi chiudendo l’ottava intorno all’area 23 $/oz. ove si trova attualmente. Pertanto il supporto dell’area 22,50 $/oz. sembra che tenga bene la fase ribassista con possibili estensioni in area 22 $/oz., viceversa le quotazioni dovranno prima scontrarsi con la resistenza in area 23,50 $/oz. poi in area 24 $/oz. con il superamento della M.M. semplice a 200 periodi.

La quotazione settimanale dell’Oro si è chiusa a 2018.20 $/oz. in perdita del – 0,55% rispetto alla precedente settimana che porta ad una perdita da fine anno del – 2,59%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 2018.49 $/oz. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES FEBBRAIO 2024:

POLITICA USA

Nella corsa per la nomination repubblicana alle prossime elezioni presidenziali Donald Trump registra un’altra vittoria dopo quella ottenuta nello stato dell’Iowa. Alle primarie tenutesi martedì scorso nello stato del New Hampshire l’ex presidente degli Stati Uniti ha fatto un nuovo passo verso l’appuntamento elettorale di novembre ottenendo circa il 54% delle preferenze, scavando un gap di circa dieci punti percentuale con il risultato ottenuto da Nikki Haley, che si è fermata intorno al 43%. L’ex governatrice della Carolina del Sud, che aveva investito molto nello stato del New Hampshire, dove l’elettorato repubblicano è considerato più moderato rispetto a molti altri stati, dopo le votazioni ha detto “questa gara è tutt’altro che finita”. Poco prima dell’appuntamento in New Hampshire, nella domenica precedente, il governatore della Florida Ron DeSantis aveva annunciato il proprio passo indietro nelle primarie repubblicane, esprimendo poi il proprio sostegno a Donald Trump.

La prossima tappa delle primarie repubblicane è prevista in Nevada, ma qui non ci sarà un “duello” tra Haley e Trump, in quanto la prima parteciperà alle primarie statali del 6 febbraio, mentre il secondo ai caucus del partito, che assegneranno i 26 delegati. A fine febbraio poi ci si sposterà nella Carolina del Sud, stato dove Haley ha ricoperto il ruolo di governatrice; qui però i sondaggi parlano di un vantaggio piuttosto netto di Trump.

Martedì il presidente Joe Biden, anche lui in corsa per le primarie democratiche che pare scontato avranno un risultato a suo favore, ha dichiarato: “È ora chiaro che Donald Trump sarà il candidato repubblicano. Ed il mio messaggio alla nazione è che la posta in gioco non potrebbe essere più alta. La nostra democrazia. Le nostre libertà personali, dal diritto di scegliere al diritto di voto. La nostra economia, che ha visto la più forte ripresa al mondo dai tempi del Covid”.

Donald Trump mercoledì scorso ha detto che i finanziatori che d’ora in poi sosterranno la campagna di Haley, saranno esclusi dal campo MAGA (Make America Great Again, slogan di Trump). Dopo l’uscita dell’ex presidente statunitense, giovedì sera la campagna presidenziale di Haley ha fatto sapere di aver raccolto 2,6 milioni di dollari dalla chiusura dei seggi nel New Hampshire. AnnMarie Graham-Barnes, portavoce di Haley, ha dichiarato: “Le minacce di Donald Trump sottolineano la scelta netta in queste elezioni: vendette personali o vera leadership conservatrice”.

Per quanto riguarda i lavori al Congresso, venerdì lo speaker Mike Johnson in una lettera ai colleghi repubblicani della Camera in merito all’accordo sui confini in corso di negoziazione in Senato, ha detto che “se i rumors circa i contenuti della bozza di proposta sono veri” non avrebbe possibilità di approvazione alla Camera. Johnson ha scritto nella lettera che i repubblicani della Camera si opporranno “a qualsiasi nuova proposta politica dalla Casa Bianca o dal Senato che incentiverebbe ulteriormente gli stranieri illegali ad infrangere le nostre leggi”. La scorsa settimana si è chiusa senza un accordo tra i senatori per il disegno di legge che dovrebbe riguardare nuovi finanziamenti per i confini ed aiuti per Ucraina, Israele e Taiwan; i senatori Kyrsten Sinema (indipendente) e James Lankford (repubblicano), che sono impegnati nei negoziati insieme al collega dem Chris Murphy, hanno detto che si aspettano di pubblicare il testo del disegno di legge all’inizio di questa settimana.

Il presidente Joe Biden venerdì ha detto che l’accordo sui confini al centro di negoziati, se approvato, sarebbe “l’insieme di riforme più dure e giuste per proteggere il confine che abbiamo mai avuto nel nostro Paese”. “Mi darebbe, in qualità di presidente, una nuova autorità d’emergenza per chiudere il confine quando viene sopraffatto. E se mi venisse data questa autorità, la userei il giorno in cui firmerei il disegno di legge”. 

Ieri sera poi le primarie del New Hampshire si sono risolte con una vittoria di Trump, anche se meno schiacciante delle attese (54% vs 43% con DeSantis che si è ancora aggiudicato l'1%). La Haley non molla, ma è un fatto che non è mai successo che un Repubblicano che abbia vinto i primi 2 Caucus (Iowa e New Hampshire tradizionalmente) abbia poi mancato la nomination. Resta da sentire il verdetto della Corte Suprema USA sulla idoneità di Trump a correre (6 Febbraio mi pare), ma essendo la Corte a maggioranza repubblicana sembra improbabile che lo considereranno ineleggibile.

POLITICA DELLA FED

Settimana “silenziosa” per quanto riguarda le dichiarazioni sulla politica monetaria della banca centrale da parte di funzionari, in vista del prossimo meeting del FOMC. Per la settimana appena cominciata, infatti, i fari sono puntati sul primo incontro del 2024 del Federal Open Market Committee, organismo della banca centrale statunitense che regola la politica monetaria, che si riunirà domani (martedì) e mercoledì. Stando a quanto dichiarato nelle scorse settimane dai decisori politici, non ci si attendono ancora tagli ai tassi d’interesse e ci si aspetta che il tasso d’interesse overnight di riferimento venga mantenuto nel range 5,25%-5,50%, dove ormai si trova da luglio.

Per quanto riguarda la struttura interna del FOMC, quest’anno avranno diritto di voto sulle scelte di politica monetaria i presidenti della FED di Atlanta, Cleveland, Richmond e San Francisco. Il FOMC prevede che siano dodici i membri che possono votare, ovvero sette membri del consiglio direttivo, il presidente della FED di New York e quattro presidenti dalle altre undici FED regionali che si alternano di anno in anno. Nello specifico, nel 2024 potranno esprimere un voto Thomas Barkin per la FED di Richmond, Raphael Bostic per la FED di Atlanta, May Daly per la FED di San Francisco e Loretta Mester per la FED di Cleveland. Loretta Mester non completerà il suo mandato come membro del FOMC, in quanto a giugno andrà in pensione. I quattro nuovi membri del FOMC prendono il posto dei presidenti Austan Goolsbee di Chicago, Patrick Harker di Filadelfia, Neel Kashkari di Minneapolis e Lorie Logan di Dallas.

Voltando pagina, mercoledì scorso la FED ha segnalato che l’11 marzo giungerà a termine, come previsto, il programma di prestiti bancari di emergenza, introdotto l’anno scorso in relazione ai rischi di una crisi finanziaria ampia legata al collasso della Silicon Valley Bank e che non sarà rinnovato considerato che i timori legati al sistema bancario si sono attenuati. La banca centrale ha anche aumentato il tasso di interesse sui nuovi prestiti del Bank Term Funding Program per il resto della sua durata.

DATI MACROECONOMICI

Il dato preliminare mensile di gennaio del PMI manifatturiero S&P Global è pari a 50,3 punti, oltre il consensus di 47,9 punti ed in crescita rispetto alla rilevazione di dicembre, anch’essa di 47,9 punti.

Il dato preliminare di gennaio relativo al settore dei servizi, invece, è a quota 52,9 punti, sopra il consensus di 51,0 punti ed in rialzo rispetto ai 51,4 punti di dicembre.

Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 20 gennaio sono state 214 mila, dato in crescita rispetto alle 189 mila richieste della settimana precedente (riviste da 187 mila) e superiore al consensus fissato a 200 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.

Gli ordini di beni durevoli a dicembre a livello mensile non registrano variazioni (+0,0%), nonostante un consensus del +1,1%. A novembre era stata registrata una crescita del 5,5% (rivista da +5,4%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Gli ordini di beni strumentali non attinenti alla difesa esclusi gli aerei a livello mensile a dicembre segnano un +0,3%, registrando un rialzo di poco superiore al consensus del +0,1%, ma rallentando rispetto al +1,0% di novembre (rivisto da +0,8%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Il dato preliminare del PIL relativo al quarto trimestre 2023 segna un +3,3%, oltre il consensus del +2,0%. Nel terzo trimestre del 2023 era stato registrato un +4,9%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Il dato preliminare del quarto trimestre 2023 relativo all’indice dei prezzi PIL, invece, segna un +1,5%, crescita inferiore al consensus del +2,3% e al +3,3% del terzo trimestre 2023. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Il dato preliminare della bilancia di beni a dicembre è pari a -88,46 miliardi di dollari, contro un dato di novembre di -89,33 miliardi. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

I permessi di costruzione negli Stati Uniti sono aumentati di 1.493 milioni a dicembre 2023, a un tasso annuo destagionalizzato dell'1,8%, rispetto a 1.467 milioni di novembre e rispetto a una stima preliminare di 1.495 milioni. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

Le vendite di nuove case a livello mensile a dicembre registrano una crescita dell’8,0%, passando dal dato di 615 mila di novembre (rivisto da 590 mila) a quello di dicembre di 664 mila, oltre il consensus di 645 mila. Il dato è rilasciato dall’U.S. Census Bureau.

L’indice di prezzo delle spese per consumi personali core (che esclude il settore del cibo e dell’energia) a livello mensile a dicembre cresce dello 0,2% come indicato dal consensus, con una lieve accelerazione rispetto al +0,1% di novembre.

A livello annualizzato, a dicembre si registra un +2,9%, appena sotto al consensus di +3,0% ed al +3,2% di novembre. I dati sono rilasciati dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Il reddito personale a dicembre su base mensile segna un +0,3%, come indicato dal consensus. A novembre era stato registrato un +0,4%. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

La spesa personale su base mensile a dicembre cresce dello 0,7%, contro un consensus del +0,4% ed una crescita di novembre dello 0,4% (rivista da +0,2%). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.

Il dato sulle vendite immobiliari in corso (che misura il cambiamento nel numero di case con contratto di vendita, ma in attesa della transazione di chiusura, escludendo le nuove costruzioni) a livello mensile a dicembre fa un balzo del +8,3%, contro un consensus del +1,5% ed il -0,3% di novembre (rivisto da +0,0%). Il dato è rilasciato dalla National Association of Realtors.

PORTAFOGLI AZIONARI

Settimana folle per i nostri Portafogli azionari. Siamo riusciti ad andare a target su ben 6 titoli presenti nei due Portafogli, 4 sul Portafoglio Storico e 2 sul portafoglio “The Challenge”. Ma andiamo con ordine: in ordine temporale il primo è stato il titolo italiano UNIPOL con la strategia ‘Azioni Italia” che in meno di un mese ci ha regalato dei bei tozzi di pane pari al 7,47%; seguito dal titolo APPLE con la strategia dell’onnipresente ‘Nasdaq Weekly’, che in poco più di due settimane ci ha recapitato altri tozzi di pane pari al 7%; poi è stata la volta del titolo THE TRADE DESK, sempre con la strategia del ‘Nasdq Weekly’, che in una sola settimana ha aumentato le nostre provviste in cantina di un altro bel 7%; infine il titolo cinese JD.com con la strategia….che ve lo dico a fare…..del ‘Nasdaq Weekly’, in SOLI 2 giorni di contrattazione ha superato il nostro livello di target con un’apertura in gap up, portandoci in regalo un bel vagone di tozzi di pane pari all’11,98% ! Contenti ? Sì certo ma, mantenendo i piedi per terra, dobbiamo anche valutare la sofferenza sul titolo TESLA che una trimestrale con utili e margini che sono terminati tutti sotto attese (non il fatturato), e con Musk che ha ammonito che i volumi di vendita per il 2024 potrebbero essere assai inferiori a quelli del 2023 ha dato una bella mazzata al titolo, portandolo molto vicino al nostro livello di STOP. Vediamo e speriamo in settimana in un pronto recupero almeno dall’ipervenduto. Per questa settimana non sono previsti ulteriori acquisti, a meno che alcuni titoli che seguiamo non decidano di stornare abbastanza.

Per quanto riguarda i titoli andati a target sul portafoglio The Challenge e cioè sugli ETF: L&G CYBER SECURITY gain del + 26,10% e AMUNDI ROBOTICS & AI SCREENED con un gain del + 15,00%, ne abbiamo dato risalto, praticamente in diretta, nell’articolo dello scorso lunedì. Ovviamente con i mercati azionari, nordamericano ed europeo, sui massimi storici o relativi è molto difficile dare dei segnali di acquisto con un rapporto rischio/rendimento almeno decente, a meno che qualche titolo del nostro ‘basket’ non venga penalizzato fortemente per la pubblicazione di una trimestrale economica non all’altezza delle previsioni degli analisti. Vedremo. Infine, come accennato lunedì scorso, gli ETF in modalità ‘short’ non seguono i sottostanti indici nonostante gli stessi continuino ad aggiornare nuovi massimi storici (S&P500) o siano ad un soffio dai precedenti massimi storici (DAX30). Non potendo operare in modalità ‘short’ sui rispettivi ‘futures’, l’unico modo è inserire prezzi degli ETF più bassi nella speranza che una fiammata di volatilità possa eseguirci. Per questa settimana abbiamo limato al ribasso il prezzo di acquisto sull’ETF ‘short’ sul DAX30.

Alla prossima.

FOCUS SU AZIONI

ALIBABA - I co-fondatori Jack Ma e Joe Tsai hanno acquisito azioni per un valore di centinaia di milioni di dollari sul mercato aperto, secondo un documento normativo e il New York Times, facendo salire le azioni della società di circa l8% martedì scorso.

Un’entità collegata al family office di Tsai, Blue Pool, ha acquisito quasi 2 milioni di azioni depositarie di Alibaba per un valore di 152 mln $ nel quarto trimestre, secondo un documento normativo di martedì scorso. Separatamente, fonti vicine alla questione hanno detto al Times che Jack Ma ha acquisito 50 mln $ di azioni di Alibaba a Hong Kong durante lo stesso periodo. Le azioni depositarie sono effettivamente versioni di azioni estere negoziate negli Stati Uniti.

Fino a poco tempo fa, Jack Ma era in gran parte scomparso dagli occhi del pubblico. Tsai mantiene un profilo più visibile come proprietario di diverse squadre sportive, inclusi i Brooklyn Nets.

Ma l’azienda fondata nel 1999 ha sofferto negli ultimi anni. Il punto più basso si è verificato nel 2020 e nel 2021, quando Jack Ma ha criticato pubblicamente i funzionari cinesi e gli osservatori finanziari e le pressioni normative alla fine hanno fatto deragliare un’IPO pianificata per Ant Group, il braccio finanziario di Alibaba.

Anche le pressioni geopolitiche hanno pesato sulla società. Alibaba ha annunciato nel marzo 2023 che avrebbe scorporato la propria attività nel cloud come parte di una più ampia riorganizzazione aziendale. Mesi dopo, ha cancellato quei piani, citando i controlli statunitensi sulle esportazioni di semiconduttori. Più o meno nello stesso periodo in cui lo spin-off è stato annullato, Jack Ma in una dichiarazione di regolamentazione ha dichiarato che avrebbe venduto 10 milioni di azioni per un valore pari a 870 mln $.

Le azioni di Alibaba sono scese di circa il 21% dopo lo spin-off annullato.

Alibaba ha una capitalizzazione di mercato di oltre 174 miliardi di dollari.

PARAMOUNT – Giovedì scorso l’amministratore delegato di Paramount Global, Bob Bakish, ha detto che nell’azienda si effettueranno dei licenziamenti. Bakish ha sottolineato come l’industria dell’intrattenimento abbia avuto a che fare con diverse sfide, come un mercato pubblicitario debole, scioperi di Hollywood ed un ambiente macroeconomico volatile, il tutto mentre si trova nella transizione del business da film e TV, allo streaming. In una nota di Bakish si parla di riduzione della forza lavoro a livello globale, ma l’azienda non ha specificato quanti saranno i licenziamenti. L’amministratore delegato ha detto che Paramount concentrerà le proprie risorse sui suoi “franchises, film e serie più potenti e risonanti” e produrrà meno originali locali ed internazionali.

WALT DISNEY -  Secondo due fonti citate da Reuters, il gruppo di media indiano Zee Entertainment avrebbe comunicato a Walt Disney di non essere intenzionato a portare avanti un accordo per il pagamento di circa 1,4 miliardi di dollari per i diritti televisivi del cricket acquisiti dalla società statunitense. Ad agosto Zee Entertainment aveva comunicato alle borse indiane di aver firmato un accordo di licenza strategica con Disney per alcuni diritti di trasmissione televisiva per quattro anni dell’International Cricket Council, a partire da quest’anno, mentre la società statunitense avrebbe mantenuto i diritti di streaming. Le fonti citate da Reuters hanno detto che Zee Entertainment avrebbe dovuto pagare i diritti nel tempo, ma nelle ultime settimane non avrebbe versato il primo pagamento da 200 milioni di dollari comunicando a Disney che sarebbe tornata indietro sull’accordo.

TESLA – Venerdì scorso la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) ha comunicato che Tesla negli Stati Uniti sta richiamando circa 200 mila veicoli (Model S, X e Y) a causa di un problema del software che potrebbe ostruire la visibilità dei conducenti nella retromarcia. Secondo l’NHTSA, Tesla ha rilasciato un aggiornamento software gratuito per risolvere il problema; l’ente regolatore ha detto che al 22 gennaio la casa automobilistica ha identificato 81 richieste di garanzie che potrebbero essere legate alla condizione del retrovisore.

PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SCORSA SETTIMANA.

ASML HOLDING + 14,51 %. La società olandese quotata anche sul Nasdaq è un fornitore di sistemi tecnologici avanzati per l'industria dei semiconduttori, che offre un portafoglio integrato di sistemi di litografia principalmente per la produzione di circuiti integrati complessi, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 5,60 €/az. su un fatturato di 7,79 mld €. La stima degli analisti per gli utili era di 5,12 €/az. su un fatturato pari a 7,60 mld €. I ricavi sono cresciuti del 18,69% su base annua. La società ha detto che prevede per il primo trimestre 2024 un fatturato tra 5,44 e 5,99 mld €. L'attuale stima degli analisti è per ricavi pari a 6,99 mld €.

Il Presidente e A.D. della società, Peter Weennink, ha dichiarato: “ASML ha ottenuto un altro anno in crescita nel 2023 pari al 30%, chiudendo con un fatturato netto totale per l'anno di 27,6 mld €, un margine lordo del 51,3% e un portafoglio ordini di 39 mld €. Abbiamo spedito i primi moduli del primo High NA Sistema EUV, EXE:5000, a un cliente prima della fine dell'anno. L'industria dei semiconduttori continua a lavorare nella parte inferiore del ciclo. Sebbene i nostri clienti non siano ancora sicuri della forma della ripresa del mercato dei semiconduttori quest'anno, ci sono alcuni segnali positivi. I livelli delle scorte del mercato del settore continuano a migliorare e i livelli di utilizzo degli strumenti litografici stanno iniziando a mostrare miglioramenti. La nostra forte acquisizione di ordini nel quarto trimestre 2023 supporta chiaramente la domanda futura. Prevediamo un fatturato netto per il primo trimestre compreso tra 5,0 e 5,5 miliardi di euro, con un margine lordo compreso tra il 48% e il 49%. Prevediamo costi di ricerca e sviluppo pari a circa 1,07 mld € e costi SG&A di circa 300 mln €. Nonostante il risultato positivo segnali come sopra descritti, manteniamo la nostra visione conservativa per l'intero anno e prevediamo che i ricavi del 2024 saranno simili a quelli del 2023. Prevediamo inoltre che il 2024 sarà un anno importante per prepararci alla crescita significativa che ci aspettiamo per il 2025. Nel quarto trimestre 2024 a livello contabile abbiamo riportato: vendite nette pari a 7,2 mld € con un margine lordo del 51,4%, e un utile netto pari a 2,0 mld €. Intendiamo dichiarare un dividendo totale per l'anno 2023 di 6,10 €/az., ovvero un aumento del 5,2% rispetto al 2022. Un acconto sul dividendo di 1,45 €/az. sarà pagabile il 14 febbraio 2024. Riconoscendo questo acconto sui dividendi e i due acconti sui dividendi di 1,45 €/az. pagati nel 2023, ciò porta ad una proposta di dividendo finale all'Assemblea generale di 1,75 €/az. Nel quarto trimestre non abbiamo acquistato alcuna azione nell’ambito dell’attuale programma di riacquisto di azioni proprie 2022-2025”.

BAKER HUGHES – 0,71%. E’ una delle più grandi aziende nel campo dei servizi petroliferi. Opera in oltre 120 nazioni, sviluppa e implementa le tecnologie più avanzate al servizio delle aziende energetiche e industriali che cercano soluzioni più efficienti, più affidabili e più pulite, fornendo servizi su petrolio e gas quali perforazioni petrolifere, valutazioni, consulenza su produzioni e riserve, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 0,51 $/az. su ricavi per 6,84 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,47 $/az. su ricavi per 6,91 mld $. Il fatturato è cresciuto del 15,75% su base annua.

Lorenzo Simonelli, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Il 2023 si è rivelato un anno cruciale per Baker Hughes. Abbiamo eliminato con successo 150 mln $ di costi, riallineato il nostro segmento Industrial & Energy Technology (IET) e recentemente lanciato azioni per razionalizzare ulteriormente il nostro segmento Oilfield Services & Equipment (OFSE). La nostra strategia per trasformare il modo in cui operiamo sta funzionando. Nel 2023, il nostro EBITDA rettificato è cresciuto a doppia cifra per il terzo anno consecutivo e ha superato del 25% i livelli di picco del ciclo precedente. Vorrei ringraziare i nostri dipendenti per il loro duro lavoro e impegno per raggiungere i nostri obiettivi, fornire servizi ai nostri clienti e far avanzare l'azienda. Gli ordini IET sono rimasti forti, superando i 3 mld $ per il quinto trimestre consecutivo, inoltre, ci sono stati assegnati più di 1 mld $ di accordi di servizio contrattuale (CSA), mentre abbiamo prenotato il progetto di gas naturale liquefatto (GNL) Ruwais da 9,6 MTPA precedentemente annunciato negli Emirati Arabi Uniti. In OFSE, continuiamo a dimostrare un solido miglioramento dei margini, con il margine EBITDA del segmento in aumento al 17,9% e i margini EBITDA dei servizi petroliferi che ora superano il 20%: entrambi margini record. Nel settore delle nuove energie, ordini per 169 mln $ nel quarto trimestre hanno portato il totale per l’intero anno a 750 mln $. Come potete vedere dai nostri ottimi risultati del 2023, Baker Hughes è sulla buona strada per diventare un'azienda di tecnologia energetica più snella ed efficiente. Continuiamo a eseguire attentamente il nostro piano per aumentare significativamente i margini. A livello contabile nel quarto trimestre abbiamo riportato: un utile operativo rettificato pari a 816 mln $, che esclude aggiustamenti per un totale di 165 mln $ al lordo delle imposte; ammortamenti pari a 274 mln $; un EBITDA rettificato pari a 1,091 mld $, che esclude aggiustamenti per un totale di 165 mln $ al lordo delle imposte. I costi aziendali sono stati pari a 88 mln $ in calo del 7% su base sequenziale e del 12% su base annua, le spese per imposte sul reddito sono state pari a 72 mln $, le altre perdite non operative sono state di 84 mln $ come perdita netta al valore di mercato di alcuni investimenti azionari. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 932 mln $ mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 633 mln $. Infine durante il quarto trimestre, abbiamo esteso di quattro anni la nostra linea di credito revolving da 3 mld $, che ora ha scadenza a novembre 2028, e abbiamo utilizzato la liquidità disponibile per rimborsare 650 mln $ di titoli obbligazionari senior scaduti a dicembre 2023”.

COMCAST CORP. + 6,72%. La società di media e tecnologia con segmenti di attività quali: comunicazioni via cavo, reti via cavo, trasmissioni televisive, intrattenimento cinematografico e parchi a tema, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 0,84 $/az. su un fatturato di 31,25 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,80 $/az. su un fatturato pari a 30,50 mld $. I ricavi sono cresciuti dello 2,29% su base annua.

Brian L. Roberts, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Abbiamo concluso il 2023 e il quarto trimestre con eccellenti prestazioni operative e finanziarie. Per il terzo anno consecutivo, abbiamo generato ricavi, EBITDA e EPS rettificato più elevati nella storia della nostra azienda. Allo stesso tempo, abbiamo investito nella crescita futura restituendo 16 mld $ agli azionisti e mantenendo un bilancio sano. Abbiamo registrato una forte crescita dei ricavi e dell'EBITDA rettificato nelle nostre attività di connettività e piattaforme e abbiamo continuato a espandere e aggiornare la nostra rete per alimentare la banda larga. Abbiamo inoltre riportato il più alto EBITDA rettificato mai registrato nei parchi tematici e mantenuto la posizione di Peacock come streamer in più rapida crescita negli Stati Uniti. Il 2024 è già partito alla grande: non potrei essere più orgoglioso di come la nostra azienda si è unita per offrire un gioco NFL Wild Card da record su Peacock. Le nostre capacità uniche e complementari ci consentiranno di sfruttare le numerose opportunità che ci attendono, e la fiducia del Consiglio nel nostro futuro si riflette nell'annuncio di oggi che stiamo aumentando il nostro dividendo per il 16° anno consecutivo. A livello contabile nel quarto trimestre abbiamo riportato: ricavi in aumento del 2,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, un utile netto rettificato diminuito del 3,1%. L'EBITDA rettificato è stato in linea con quello dell'anno precedente al 3,3%, l’utile per azione è aumentato del 2,4% a 0,84 $. Le spese in conto capitale sono diminuite del 6,9% a 3,3 mld $. La liquidità netta fornita dalle attività operative è stata pari a 5,9 mld $, mentre il flusso netto di cassa è stato pari a 1,7 mld $. Abbiamo pagato dividendi per un totale di 1,2 mld $ e ha riacquistato 81,9 milioni di azioni ordinarie pari a 3,5 mld $. Il nostro CdA ha annunciato di aver aumentato il dividendo di 0,08 $, ovvero del 6,9% su base annua, a 1,24 $/az. su base annualizzata per il 2024. In conformità con l’aumento, il CdA ha dichiarato un dividendo in contanti trimestrale di 0,31 $/az. pagabile il 24 aprile 2024 agli azionisti registrati alla chiusura delle attività del 3 aprile 2024. Il CdA ha inoltre approvato un nuovo programma di riacquisto di azioni, con effetto a partire dal 26 gennaio 2024 pari a 15 mld $, che non hanno una data di scadenza. Prevediamo di riacquistare le nostre azioni ordinarie di Classe A ai sensi della presente autorizzazione nel mercato aperto o in transazioni private, soggette alle condizioni di mercato e di altro tipo”.

CSX + 2,43%. La società fornisce servizi di trasporto su rotaia, compreso il servizio ferroviario tradizionale e il trasporto di container e rimorchi intermodali, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 0,45 $/az. su un fatturato di 3,68 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,44 $/az. su un fatturato pari a 3,62 mld $. I ricavi sono diminuiti del 1,34% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.

Joe Hinrichs, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Per tutto il 2023 la nostra ferrovia ha dimostrato prestazioni di rete affidabili e leader del settore e il team ONE CSX ha fornito risultati coerenti attraverso un ambiente economico dinamico concentrandosi su un eccellente servizio clienti. La nostra ferrovia funziona bene, disponiamo del team e delle risorse giuste e non vediamo l’ora di sfruttare il nostro slancio positivo con una crescita redditizia nel prossimo anno. A livello contabile nel quarto trimestre abbiamo riportato: ricavi pari a 3,68 mld $ in calo dell'1% su base annua poiché gli effetti della crescita dei volumi e dei prezzi favorevoli delle merci sono stati più che compensati dai minori ricavi di stoccaggio intermodale, dalla riduzione del supplemento carburante, dall'effetto dei prezzi inferiori del carbone di riferimento globale e un calo dei ricavi dei trasporti; un utile operativo pari a 1,32 mld $ diminuito del 10% rispetto allo stesso periodo del 2022. Il rapporto operativo di CSX è stato del 64,1% per il trimestre. L’utile netto è stato pari a 886 mln $, ovvero 0,45 $/az., in diminuzione dell’8% rispetto a 1,02 mld $, ovvero 0,49 $/az. dello stesso periodo dell’anno scorso”.

INTEL – 9,35%. La società è un produttore di chip per semiconduttori. Sviluppa prodotti di tecnologia digitale integrata come circuiti integrati, per settori come l'informatica e le comunicazioni, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 0,54 $/az. su un fatturato di 15,41 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,48 $/az. su un fatturato pari a 13,81 mld $. I ricavi sono cresciuti del 9,71% su base annua. La società ha detto che prevede utili per il primo trimestre 2024 di circa 0,13 $/az. su un fatturato tra 12,20 e 13,20 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,31 $/az. su un fatturato di 13,01 mld $.

"Abbiamo ottenuto ottimi risultati nel quarto trimestre, superando le aspettative per il quarto trimestre consecutivo, con ricavi nella fascia più alta delle nostre previsioni", ha affermato Pat Gelsinger, CEO di Intel. "Il trimestre ha coronato un anno di enormi progressi nella trasformazione di Intel, in cui abbiamo costantemente guidato l'esecuzione e accelerato l'innovazione, determinando un forte slancio da parte dei clienti per i nostri prodotti. Nel 2024, resteremo incessantemente concentrati sul raggiungimento della leadership di processo e prodotto, continuando a costruire la nostra rete esterna fonderia e produzione globale su larga scala, e portando avanti la nostra missione di portare l’intelligenza artificiale ovunque mentre promuoviamo valore a lungo termine per le parti interessate. Abbiamo continuato a promuovere l'efficienza operativa nel quarto trimestre e abbiamo mantenuto comodamente il nostro impegno di ottenere 3 miliardi di dollari di risparmi sui costi nel 2023. Ci aspettiamo di sbloccare ulteriori efficienze nel 2024 e oltre quando implementiamo il nostro nuovo modello di fonderia interna, progettato per favorire una maggiore trasparenza e responsabilità e rendimenti più elevati sul capitale dei nostri proprietari. A livello contabile abbiamo riportato: il fatturato del quarto trimestre è stato pari a 15,4 mld $, in crescita del 10% su base annua, mentre il fatturato dell’intero anno è stato pari a 54,2 mld $, in calo del 14% su base annua. Il margine lordo del trimestre è stato pari al 48,8% in aumento di 5 punti rispetto allo stesso trimestre 2022, mentre il margine operativo è stato pari al 16,7% in aumento di 12,4 punti rispetto allo stesso trimestre 2022. Le spese di ricerca e sviluppo nel trimestre sono state pari a 4,9 mld $ in diminuzione dell’11% rispetto allo stesso trimestre 2022. L'utile per azione nel trimestre è stato pari a 0,54 $ mentre per l’intero anno è stato pari a 1,05 $. Nel quarto trimestre, abbiamo generato un flusso di cassa operativo pari a 4,6 mld $ e pagato dividendi pari a 0,5 mld $, mentre per l’intero anno 2023, abbiamo generato un flusso di cassa operativo pari a 11,5 mld $ e pagato dividendi pari a 3,1 mld $.”

INTUITIVE SURGICAL + 3,09%. La società produce e commercializza il dispositivo robotico “da Vinci”, un sistema chirurgico avanzato che consente ai chirurghi di eseguire interventi chirurgici minimamente invasivi, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 1,60 $/az. su un fatturato di 1,93 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,48 $/az. su un fatturato pari a 1,88 mld $. I ricavi sono cresciuti del 16,51% su base annua.

In una nota la società ha dichiarato: “Le procedure da Vinci a livello mondiale sono cresciute di circa il 21% rispetto al quarto trimestre del 2022. Abbiamo installato 415 sistemi chirurgici Da Vinci, rispetto ai 369 del quarto trimestre del 2022. Abbiamo ampliato la base installata di sistemi chirurgici da Vinci portandola a 8.606 sistemi al 31 dicembre 2023, con un aumento del 14% rispetto ai 7.544 della fine del quarto trimestre 2022. I ricavi del quarto trimestre 2023 sono stati pari a 1,93 mld $ in aumento del 17% rispetto a 1,66 mld $ del quarto trimestre 2022. L’utile netto è stato pari a 574 mln $ o 1,60 $/az., rispetto a 439 mln $ o 1,23 $/az. del quarto trimestre 2022. Le spese del quarto trimestre 2023 includevano un contributo di 40 mln $ alla Intuitive Foundation. Abbiamo chiuso il quarto trimestre del 2023 con 7,34 mld $ in liquidità, mezzi equivalenti e investimenti, con un calo di 177 mln $ durante il trimestre, principalmente guidato dalle spese in conto capitale, parzialmente compensato dalla liquidità generata dalle operazioni. Nel gennaio 2024, abbiamo ottenuto la certificazione del marchio CE per il sistema chirurgico da Vinci single-port (SP) da utilizzare in procedure chirurgiche endoscopiche addominopelviche, toracoscopiche, otorinolaringoiatriche transorali, transanali del colon-retto e della mammella. Prevediamo di commercializzare il sistema SP in alcuni dei principali paesi europei selezionati nel corso del 2024 come parte di una strategia di lancio misurata”.

KLA TENCORE – 2,22%. La società opera nei settori dei semiconduttori e della nanoelettronica correlata, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2024 pari a 6,16 $/az. su ricavi per 2,49 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 5,88 $/az. su ricavi per 2,46 mld $. Il fatturato è diminuito del 16,66% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha dichiarato di aspettarsi utili nel terzo trimestre fiscale 2024 tra 4,66 e 5,86 $/az. su ricavi tra 2,175 e 2,425 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 5,80 $/az. su ricavi per 2,46 mld $.

Rick Wallace, Presidente e CEO della società, ha affermato: "I risultati del trimestre di dicembre di KLA sono stati superiori alle nostre aspettative e hanno coronato un anno solido che includeva forti margini relativi e crescita del flusso netto di cassa nonostante un mercato persistentemente debole. Sebbene le condizioni di mercato rimangano difficili nel breve termine, con una visibilità limitata riguardo ai tempi di una ripresa della domanda sostenibile, riteniamo che la nostra attività si sia stabilizzata attorno agli attuali livelli di fatturato. Guardando al futuro, siamo incoraggiati dal miglioramento dei nostri clienti aziendali in più mercati e continuiamo a dare priorità al supporto verso i nostri clienti, all'attuazione delle nostre gamma di prodotti e alla preparazione per una crescita all'avanguardia. A livello contabile nel secondo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: ricavi totali pari a 2,49 mld $, al di sopra del punto medio dell'intervallo previsto; un utile pari a 6,16 $/az., vicino al limite superiore dell’intervallo indicato. Il flusso di cassa operativo per il trimestre e gli ultimi dodici mesi è stato rispettivamente pari a 622,2 mln $ e 3,48 mld $, mentre il flusso netto di cassa è stato rispettivamente di 545,4 mln $ e 3,17 mld $. I rendimenti di capitale (dividendi e riacquisti di azioni proprie) per il trimestre e negli ultimi dodici mesi sono stati rispettivamente di 634,7 mln $ e 2,50 mld $."

LAM RESEARCH + 1,54%. La società che progetta, produce, commercializza e fornisce assistenza alle apparecchiature di elaborazione dei semiconduttori utilizzate nella fabbricazione di circuiti integrati, ha riportato utili nel secondo trimestre fiscale 2024 pari a 7,52 $/az. su un fatturato di 3,76 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 7,06 $/az. su un fatturato pari a 3,38 mld $. I ricavi sono diminuiti del 28,79% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha detto che prevede guadagni nel terzo trimestre fiscale 2024 tra 6,50 e 8,00 $/az. su un fatturato tra 3,40 e 4,00 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 6,74 $/az. su un fatturato di 3,36 mld $.

Tim Archer, Presidente e A.D. della società, ha affermato: "Lam ha fornito solidi risultati per chiudere il 2023. Con i nostri investimenti nell’estensione della differenziazione dei prodotti e nella costruzione di un’infrastruttura globale flessibile ed efficiente, siamo in una posizione forte per trarre vantaggio da innovazioni come l’intelligenza artificiale che alimentano la solida crescita del settore dei semiconduttori negli anni a venire. A livello contabile nel secondo trimestre fiscale 2024 abbiamo riportato: un fatturato pari a 3,76 mld $; un margine lordo pari a 1,790 mld $, ovvero il 47,6% dei ricavi; spese operative pari a 662 mln $; un utile operativo pari al 30,0% dei ricavi e un utile netto pari a 994 mln $, o 7,52 $/az. Ciò si confronta con un margine lordo pari a 1,669 mld $, ovvero il 47,9% dei ricavi; spese operative pari a 622 mln $; un utile operativo pari al 30,1% dei ricavi e un utile netto pari a 912 mln $, ovvero 6,85 $/az. del trimestre settembre 2023. Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti, gli investimenti a breve termine e i saldi di liquidità e investimenti vincolati sono aumentati a 5,6 mld $ alla fine di questo trimestre rispetto ai 5,2 mld $ della fine del trimestre precedente. L'aumento è stato principalmente il risultato di 1,454 mld $ del flusso di cassa operativo, parzialmente controbilanciato da 645 mln $ di riacquisti di azioni, compreso il regolamento netto delle azioni dei compensi basati su azioni dei dipendenti, e 264 mln $ di dividendi pagati agli azionisti.”

NETFLIX + 18,11%. La società opera come una rete televisiva su Internet che fornisce programmi TV e film che includono serie originali, documentari e lungometraggi. L'azienda ha tre segmenti: streaming nazionale, streaming internazionale e DVD nazionale, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 2,11 $/az. su un fatturato di 8,83 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,20 $/az. su un fatturato pari a 8,71 mld $. I ricavi sono cresciuti del 12,49% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre 2024 pari a 4,49 $/az. su un fatturato di 9,24 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 4,00 $/az. su un fatturato di 9,26 mld $.

In una nota la società ha dichiarato di avere riportato nel quarto trimestre 2023 ricavi pari a 8,83 mld $ in aumento del 12,5% anno su anno. La crescita dei ricavi è stata trainata principalmente dall’aumento degli abbonamenti medi pagati, alla quale ha contribuito anche un aumento dell’1% dei ricavi medi per abbonamento. La società ha attribuito la robusta crescita dei ricavi alla sua offerta di condivisione di abbonamenti a pagamento (parte della sua repressione sulla condivisione delle password), alle recenti variazioni di prezzo e alla forza della sua attività in generale. La crescita netta degli abbonati paganti è stata di 13,1 milioni, rispetto ai 7,7 milioni dello stesso trimestre di un anno fa e rispetto ai 8,8 milioni del trimestre precedente, chiudendo il trimestre con 260,3 milioni di abbonati paganti a livello globale, in crescita del 13% su base annua. L'utile operativo è aumentato del 172% su base annua raggiungendo 1,50 mld $, traducendosi in un margine operativo (utile operativo diviso per i ricavi) in aumento dal 7% al 16,9% grazie ad entrate più forti del previsto e alla spesa inferiore a quella pianificata. L'utile netto è stato pari a 938 mln $, ovvero 2,11 $/az., in aumento del 1,658% rispetto allo stesso periodo del 2022. Questo risultato è rimasto leggermente al di sotto delle nostre previsioni pari a 2,15 $/az. Detto questo, l’utile netto è stato ridotto di 239 mln $ a causa di una perdita non realizzata non monetaria derivante dall’aggiornamento del cambio sul debito denominato in euro della società. Inoltre la liquidità generata dalle operazioni è aumentata del 275% su base annua raggiungendo 1,66 mld $ con un flusso netto di cassa pari a 1,58 mld $, rispetto ai 332 mln $ dello stesso periodo 2022. Infine abbiamo chiuso il trimestre con 7,12 mld $ in contanti e 14,14 mld $ di debito a lungo termine.

PACCAR + 5,72%. La società che progetta, produce e distribuisce autocarri leggeri, medi e pesanti e relativi ricambi in aftermarket, ha riportato utili nel terzo trimestre 2023 pari a 2,34 $/az. su un fatturato di 8,70 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 2,07 $/az. su un fatturato pari a 7,99 mld $. I ricavi sono cresciuti del 23,20% su base annua.

Preston Feight, A.D. della società, ha affermato: “PACCAR ha registrato ricavi annuali e utili netti record nel 2023 conseguendo l’85° anno consecutivo di utili netti. Gli eccellenti risultati riflettono consegne record pari a 204.200 veicoli di camion DAF, Peterbilt e Kenworth di qualità premium in tutto il mondo, margini lordi record per camion, ricambi e altri e ottime prestazioni di servizi finanziari. Sono molto orgoglioso dei nostri dipendenti e concessionari che hanno fornito camion e soluzioni di trasporto eccezionali ai nostri clienti. Stiamo producendo la nuova gamma di camion più straordinaria della nostra storia. Questi camion offrono ai nostri clienti qualità premium, eccellente efficienza del carburante e bassi costi operativi. Stiamo investendo nella prossima generazione di camion Kenworth, Peterbilt e DAF dotati di diesel pulito, propulsori elettrici a batteria, a combustione di idrogeno o a celle a combustibile. PACCAR Parts e PACCAR Financial Services hanno contribuito in modo significativo al successo di PACCAR e dei suoi clienti nel 2023. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: un fatturato pari a 9,08 mld $ rispetto agli 8,13 mld $ riportati nello stesso periodo 2022. Abbiamo guadagnato 1,42 mld $, o 2,70 $/az., il 54% in più rispetto al fatturato di 921,3 mln $, o 1,76 $/az. riportati nello stesso periodo 2022. Un flusso di cassa operativo pari a 1,19 mld $. Per tutto l’anno 2023 abbiamo riportato: ricavi consolidati record pari a 35,13 mld $; un utile netto record pari a 4,60 mld $; record di asset nei servizi finanziari pari a 20,96 mld $; flusso di cassa operativo pari a 4,19 mld $; dividendi record dichiarati pari a 2,23 mld $; emissioni di titoli a medio termine pari a 2,91 mld $. Abbiamo investito 1,11 mld $ in progetti di capitale e ricerca e sviluppo e possediamo un patrimonio netto pari a 15,88 mld $."

T-MOBILE – 1,82%. La società di servizi di comunicazione wireless nei mercati degli abbonamenti postpagati, prepagati e all'ingrosso, fornisce prodotti e servizi che includono voce, messaggistica, servizi dati, dispositivi wireless, smartphone e altri dispositivi di comunicazione mobile, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 1,67 $/az. su un fatturato di 20,48 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,90 $/az. su un fatturato pari a 19,63 mld $. I ricavi sono cresciuti dell’1,01% su base annua.

Mike Sievert, CEO di T-Mobile, ha affermato: "Questo è stato un anno storico per T-Mobile, con risultati record in quasi tutti i parametri con risultati per clienti paganti leader del settore, inclusa la quota più alta di aggiunte nette telefoniche postpagate dalla fusione e la crescita migliore della categoria nei ricavi dei servizi, nella redditività e flusso di cassa, il tutto completando di fatto l’integrazione delle telecomunicazioni più grande e di maggior successo al mondo. La cosa davvero entusiasmante è che, sebbene abbiamo ottenuto risultati fantastici, abbiamo anche spazio per correre. Grazie al valore senza pari e alla leadership di rete che abbiamo costruito, stiamo entrando in una fase di enorme creazione di valore con un piano per fornire una leadership sostenuta nella crescita dei clienti e finanziaria. La rete 5G Ultra Capacità di T-Mobile copre più di 300 milioni di persone, oltre tre volte le miglia quadrate di AT&T e due volte Verizon. Il 5G totale copre più di 330 milioni di persone e più miglia quadrate di AT&T e Verizon messe insieme. Questo è solo l’inizio del prossimo capitolo per l’Un-carrier.

La crescita dei clienti leader del settore alimentata dalla migliore combinazione direte e valore ha riportato i seguenti risultati: 1) Aggiunte di conti netti con pagamento posticipato pari a 299 mila unità nel quarto trimestre del 2023 e di 1,3 milioni di unità nel 2023, la migliore del settore. 2) Aggiunte nette di clienti con pagamento posticipato pari a 1,6 milioni di unità nel quarto trimestre del 2023 e di 5,7 milioni di unità nel 2023, la migliore del settore. 3) Acquisizione netta di clienti telefonici postpagati pari a 934mila unità nel quarto trimestre del 2023 e di 3,1 milioni unità nel 2023, la migliore del settore. 4) Tasso di abbandono telefonico postpagato dello 0,96% nel quarto trimestre del 2023 e dello 0,87% nel 2023, il più basso nella storia dell'azienda. 5) Aggiunte nette di clienti Internet ad alta velocità pari a 541.000 unità nel quarto trimestre del 2023 e di 2,1 milioni unità nel 2023, il migliore del settore.

Ciò si è tradotto nella crescita finanziaria leader del settore con i seguenti parametri: 1) Ricavi da servizi pari a 16,0 mld $ nel quarto trimestre del 2023 per un totale di 63,2 mld $ nel 2023, crescita leader nel settore del 3%. 2) Ricavi da servizi postpagati pari a 12,5 mld $ nel quarto trimestre del 2023 per un totale di 48,7 mld $ nel 2023, crescita leader nel settore del 6%. 3) Utile netto pari a 2,0 mld $ nel quarto trimestre del 2023 per un totale di 8,3 mld $ nel 2023, crescita leader nel settore del 221%. 4) Utile diluito per azione pari a 1,67 $ nel quarto trimestre del 2023 per un totale di 6,93 $ nel 2023, crescita leader nel settore del 236%. 5) EBITDA rettificato core pari a 7,2 mld $ nel quarto trimestre del 2023 per un totale di 29,1 mld $ nel 2023, una crescita leader nel settore del 10%. 6) Flusso di cassa operativo pari a 4,9 mld $ nel quarto trimestre del 2023 per un totale di 18,6 mld $ nel 2023, una crescita leader nel settore dell’11%. 7) Flusso netto di cassa pari a 4,3 mld $ nel quarto trimestre del 2023 per un totale di 13,6 mld $ nel 2023, crescita leader nel settore del 77%. 8) Restituiti agli azionisti 14,0 mld $ nel 2023, compresi il riacquisto di 13,2 mld $ di azioni proprie e il pagamento di dividendi nel primo trimestre pari a 747 mln $.”   

TESLA – 13,64%. La società che progetta, sviluppa, produce e vende veicoli completamente elettrici ad alte prestazioni, componenti di propulsori per veicoli elettrici e prodotti per l'accumulo di energia, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 0,71 $/az. su un fatturato di 25,17 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,74 $/az. su un fatturato pari a 23,17 mld $. I ricavi sono cresciuti del 3,49% su base annua.

In una nota la società ha dichiarato che i ricavi trimestrali sono cresciuti del 3% anno su anno raggiungendo i 25,2 mld $. La crescita dei ricavi è stata trainata dall’aumento delle consegne di veicoli e dalla crescita in altri settori dell’attività, in gran parte compensati da un prezzo medio di vendita dei veicoli (ASP) più basso dovuto alla riduzione dei prezzi da parte dell’azienda e da un cambiamento nel mix di modelli di veicoli venduti. I ricavi del segmento automobilistico sono aumentati dell’1% a 21,56 mld $. I ricavi derivanti dalla produzione e dallo stoccaggio di energia sono cresciuti del 10% raggiungendo 1,44 mld $. La crescita è stata trainata da un aumento del 30% nelle implementazioni della capacità di stoccaggio dell’energia a 3,20 gigawattora (GWh). Le implementazioni di energia solare sono scese del 59% a 41 megawatt (MW), cosa che la società ha attribuito ai tassi di interesse rimasti elevati. Servizi e altri ricavi sono aumentati del 27% a 2,17 mld $. Abbiamo prodotto 494.989 veicoli (quasi 477.000 unità Model 3 e Y e oltre 18.000 unità di altri modelli), in crescita del 13% rispetto allo stesso periodo del 2022, abbiamo inoltre consegnato 484.507 veicoli (più di 461.000 Model 3/Y e quasi 23.000 altri veicoli), in crescita del 20% su base annua. Il margine lordo del segmento automobilistico (utile lordo diviso per i ricavi), è stato del 18,9% notevolmente in calo rispetto al 25,9% dello stesso periodo 2022. L'utile operativo è sceso del 47% anno su anno a 2,06 mld $ mentre il margine operativo (utile operativo diviso per i ricavi) è stato dell'8,2%, inferiore al 16% dello stesso periodo del 2022 ma superiore al 7,6% del trimestre precedente. L'utile netto è stato pari a 2,49 mld $, ovvero 0,71 $/az., in calo del 40% su base annua. Infine abbiamo generato 4,37 mld $ di flusso di cassa operativo, in crescita del 33% su base annua, mentre il flusso netto di cassa è aumentato del 45% a 2,06 mld $. Abbiamo chiuso il trimestre (e il 2023) con 29,1 mld $ in liquidità, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine, in crescita del 31% su base annua.

TEXAS INSTRUMENTS – 5,12%. La società che progetta e produce semiconduttori che vende a progettisti e produttori di elettronica, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 1,49 $/az. su un fatturato di 4,08 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,46 $/az. su un fatturato pari a 3,75 mld $. I ricavi sono diminuiti del 12,70% rispetto allo stesso trimestre 2022. La società ha detto che prevede utili nel primo trimestre 2024 tra 0,96 e 1,16 $/az. su un fatturato tra 3,45 e 3,75 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 1,42 $/az. su un fatturato di 3,72 mld $.

Per quanto riguarda la performance della società e i rendimenti per gli azionisti, Haviv Ilan, Presidente e A.D. di TI, ha espresso i seguenti commenti: "I ricavi pari a 4,077 mld $ sono diminuiti del 10% sequenzialmente e del 13% rispetto ai 4,67 mld $ dello stesso trimestre del 2022. Durante il trimestre abbiamo riscontrato una crescente debolezza nel settore industriale e un declino sequenziale nel settore automobilistico. L’utile operativo a 1,533 mld $ è sceso del 30% rispetto a 2,176 mld $ dello stesso periodo 2022. Il reddito netto è stato pari a 1,371 mld $ in calo del 30% rispetto a 1,962 mld $ dello stesso periodo 2022. L’utile per azione pari a 1,49 $ in calo del 30% rispetto a 2,13 $ dello stesso periodo 2022. Il nostro flusso di cassa derivante dalle operazioni pari a 6,4 mld $ negli ultimi 12 mesi ha sottolineato ancora una volta la forza del nostro modello di business, la qualità del nostro portafoglio prodotti e il vantaggio della produzione da 300 mm. Il flusso netto di cassa per lo stesso periodo è stato pari a 1,3 mld $. Negli ultimi 12 mesi abbiamo investito 3,7 mld $ in ricerca e sviluppo e SGAV (spese generali amministrative e di vendita), investito 5,1 mld $ in spese in conto capitale e restituito 4,9 mld $ agli azionisti."

UNITED AIRLINES + 9,61%. La compagnia aerea, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 2,00 $/az. su un fatturato di 13,63 mld $. La stima degli analisti era di 1,61 $/az. su un fatturato pari a 13,55 mld $. I ricavi sono cresciuti del 9,89% su base annua. La società ha detto che prevede una perdita nel primo trimestre 2024 tra 0,85 e 0,35 $/az. L'attuale stima degli analisti è per una perdita pari a 0,11 $/az.

Scott Kirby, CEO della compagnia, ha affermato: “I nostri piani si sono davvero concretizzati nel 2023 e voglio ringraziare il team United per tutto il duro lavoro necessario per raggiungerli. Nonostante le imprevedibili contrarietà, abbiamo raggiunto il nostro ambizioso obiettivo di utile operativo che pochi pensavano possibile e stabilito nuovi record operativi per i nostri clienti. Guardando al futuro, ci aspettiamo che queste tendenze continuino e lo United è incredibilmente ben posizionato per trarne vantaggio e per raggiungere i nostri obiettivi finanziari a breve e lungo termine. A livello contabile nel quarto trimestre abbiamo riportato una capacità in aumento del 14,7% rispetto al quarto trimestre 2022. Ricavi operativi totali pari a 13,6 mld $, in crescita del 9,9% rispetto al quarto trimestre 2022. TRASM (ricavi totali dei posti disponibili per miglio) in calo del 4,2% rispetto al quarto trimestre 2022. CASM (costo per posto disponibile per miglio) in calo dello 0,1% rispetto al quarto trimestre 2022. Utile ante imposte pari a 0,8 mld $, con un margine ante imposte del 6,2%. Utile netto pari a 0,7 mld $. Utile diluito per azione pari a 2,00 $. Il prezzo medio del carburante per gallone è stato di 3,13 $. Infine abbiamo annunciato ordini per altri 110 aeromobili con consegna a partire dal 2028: un'altra pietra miliare significativa nella strategia di crescita United Next dell'azienda”.

XCEL ENERGY – INV.%. La Società è impegnata nella generazione, acquisto, trasmissione, distribuzione e vendita di energia elettrica e gas naturale, ha riportato utili nel quarto trimestre 2023 pari a 0,83 $/az. su ricavi per 3,44 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,85 $/az. su ricavi per 4,01 mld $. Il fatturato è diminuito del 15,08% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società prevede una crescita degli utili nell’anno 2024 tra 3,50 e 3,60 $/az. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 3,57 $/az.

Bob Frenzel, Presidente e CEO della società, ha affermato: “Il 2023 è stato un altro anno forte per Xcel Energy, per i nostri clienti, le nostre comunità e per i nostri investitori. Abbiamo conseguito utili correnti pari a 3,35 $/az.. Questo è il 19° anno consecutivo in cui rispettiamo le nostre linee previsionali sugli utili, che sono fondamentali per mantenere un costo del capitale competitivo, a vantaggio dei nostri clienti e azionisti. In Colorado, abbiamo portato avanti il ​​nostro storico Colorado Energy Plan per creare il più grande portafoglio di energia pulita mai costruito nello stato e la corrispondente infrastruttura di trasmissione per garantire un servizio affidabile e a basso costo per i clienti. Abbiamo anche ritirato la prima delle tre unità alimentate a carbone presso la stazione di generazione della contea di Sherburne nel Minnesota, per far posto al più grande impianto solare del Midwest. Questa è una pietra miliare mentre lavoriamo per uscire dal carbone entro il 2030 e un altro segno che stiamo guidando la transizione energetica pulita della nazione. Nel frattempo, le fatture dei nostri clienti sono rimaste tra le più basse del paese. La bolletta media residenziale elettrica e del gas naturale di Xcel Energy negli ultimi cinque anni è stata rispettivamente del 28% e del 14% inferiore alla media nazionale. A livello contabile nel quarto trimestre 2023 abbiamo riportato: utili per azione pari a 0,83 $ rispetto a 0,69 $ dello stesso trimestre 2022; un ROE pari al 10,76%; il debito totale è salito a 26,25 mld $ rispetto ai 24,777 mld $ dello stesso trimestre 2022.”

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