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Aspettative e realtà ormai combaciano


Crescita eterna perpetua degli USA ? Europa invece in affanno a sempre desta … altro che ribasso dei tassi.

Dopo una settimana intensa di pubblicazioni trimestrali questa settimana non avremo tempo per prendere fiato perché continuano i dati trimestrali dei bilanci USA. Inoltre dal punto di vista macroeconomico domani, saranno pubblicati gli indici IPC relativi all'andamento dei prezzi al consumo in Francia, in Italia e nella zona euro nel corso della mattinata, sempre per il mese di aprile. A dieci giorni dalla prossima riunione della BCE, queste nuove statistiche potrebbero far luce sul calendario delle prossime riduzioni dei tassi da parte dell'istituzione monetaria europea.

Prima di questo, spetterà tuttavia alla Federal Reserve americana decidere sulla sua politica monetaria, a partire da mercoledì. Se è probabile che i responsabili dell'autorità decidano di mantenere i tassi al loro livello più alto degli ultimi due decenni, considerato che le ultime misurazioni dell'inflazione hanno mostrato che questa è rimasta nettamente al di sopra dell'obiettivo dell'istituzione (2% annuo) all'inizio dell'anno oltre oceano, gli operatori saranno attenti alle parole del presidente della Fed Jerome Powell durante la sua dichiarazione post-riunione mercoledì (alle 20:30). Alla faccia del can can sulla riduzione dei tassi, aveva ragione Tomasini quando diceva che siamo allo stesso livello degli anni ’90.

E’ sotto gli occhi di tutti che gli ultimi dati sull’inflazione hanno costretto la FED  a rivedere le sue precedenti previsioni di un significativo allentamento quest'anno. I contratti futures prevedono attualmente solo un taglio dei tassi della Fed quest'anno, mentre all'inizio dell'anno si attendevano cinque o addirittura sei riduzioni.

Nel grafico che segue mostriamo come realtà e aspettative e tassi si sono ormai messe tutte d’accordo:

Le pubblicazioni trimestrali questa settimana negli Stati Uniti terranno banco, a cominciare da quelle di Amazon (martedì) e Apple (giovedì). Mentre gli altri giganti tecnologici, in particolare Alphabet (Google) e Microsoft, hanno rassicurato la settimana scorsa, consentendo in particolare al Nasdaq di recuperare il 2% venerdì, queste pubblicazioni potrebbero consentire agli indici di New York di confermare il loro rimbalzo e di tornare vicino ai loro massimi storici raggiunti alla fine di marzo (per l'S&P) e all'inizio di aprile (per il Nasdaq Composite).

Tecnicamente il nostro indice Ftse MIB 40 ha fatto un 1-2-3 sporco e ora sta tentando l’uncino sopra 34.544:

Se invece guardiamo l’SP500 vediamo come l’1-2-3 è molto più netto e quindi molto più potente di quello che è avvenuto sul nostro indice:

Conclusione: sembra i mercati azionari siano indirizzati verso un ulteriore gamba di rialzo e comunque se anche questo non fosse vero la vicinanza dei minimi (punto 1) ci esporrebbe ad un rischio ridotto.