CONTINUA L’ASCESA DEGLI INDICI AZIONARI USA NONOSTANTE LE DICHIARAZIONI ALTALENANTI DEL PRESIDENTE DELLA FED, POWELL.
Gli indici azionari USA proseguono la marcia verso i precedenti massimi relativi con Il NASDAQ100 a tirare il gruppo, seguito dall’S&P500 mentre arrancano un po' il DOW JONES ed il listino delle mid-cap RUSSELL2000. In scia alle dichiarazioni accomodanti del Presidente della Fed, Powell, a margine della riunione del FOMC e dell’uscita dei dati sul mercato del lavoro più bassi delle previsioni, l’inizio della scorsa settimana sui listini azionari USA è proseguito al rialzo verso i rispettivi massimi relativi precedenti. Poi, nella giornata di giovedì scorso, ci ha pensato Powell a fornire il catalyst per interrompere la serie positiva dell'azionario USA, con la collaborazione di un’asta dei Treasury a 30 anni veramente debole. Praticamente Powell si è presentato al panel dell'IMF con un tono discretamente più aggressivo di quello visto appena 9 giorni fa al FOMC. Il Presidente FED ha iniziato osservando che il Comitato non è affatto certo che il picco dei tassi assunto dalla FED sia sufficiente a riportare l'inflazione al target. Se dovessero ritenere appropriato di alzare ulteriormente i tassi, non esiteranno a farlo. Il processo per riportare l'inflazione al 2% ha ancora una strada molto lunga da percorrere. Questa retorica, volutamente più aggressiva rispetto a poco più di una settimana fa, ha dato l'impressione che Powell fosse insoddisfatto della piega presa dalle condizioni finanziarie occorse dopo il FOMC e, soprattutto, dal sentiment positivo degli analisti e investitori professional, così ha deciso di ripristinare una retorica sul livello dei tassi atto a mantenere dette condizioni non troppo accomodanti o quanto meno rintuzzare subito la crescita delle aspettative di un taglio dei tassi nel 2024 intervenuta dopo la riunione FED, ricalcando la strategia che fu di un suo famoso predecessore, tale Alan Greenspan, noto come il “gufo di Wall Street”. Come allora, e parlo degli anni ’90, si ha l'impressione che Powell e C. corrano dietro ad ogni fase di mercato, per l'influenza che questa può avere sul mix della politica monetaria attraverso l'impatto sulle condizioni finanziarie. Questa strategia può implicare un costo in termini di contaminazione della strategia comunicativa, se proprio non vogliamo arrivare a dire che mina la credibilità dei membri. Ed infatti, se dopo le dichiarazioni di Powell i mercati finanziari hanno preso la via del ribasso per gli indici azionari, con i rendimenti dei Treasury in buon rimbalzo così come il Dollar Index, il giorno successivo, a mente più fredda, abbiamo visto gli investitori in titoli azionari sconfessare questa strategia di Powell facendo rimbalzare i listini di oltre il 2% a scapito delle commodities preziose e industriali, mentre sono rimasti fermi sia i rendimenti dei Bonds che il valore del dollaro. Ma già oggi vediamo un recupero dell’Oro, Platino e Rame.
Per quanto riguarda la stagione delle trimestrali USA nel terzo trimestre i titoli dell’indice S&P500 in media hanno riportato una crescita deli utili pari al 4,1% anno su anno, mentre per il quarto trimestre, gli analisti prevedono ora una crescita degli utili (anno su anno) solo del 3,2%. Tuttavia, per il primo trimestre del 2024, gli analisti prevedono una crescita degli utili (anno su anno) del 6,7% e per il secondo trimestre del 2024, prevedono una crescita degli utili del 10,5%.
A livello settoriale per il primo trimestre del 2024, si prevede che nove degli undici settori registreranno una crescita degli utili su base annua, guidati dai settori dei servizi di comunicazione (19,9%), dei beni di consumo voluttuari (16,5%) e dell'informatica (15,2%).
A livello aziendale per il primo trimestre del 2024, si prevede che NVIDIA (3,91 contro 1,09 $), Amazon.com (0,66 contro 0,31 $), Meta Platforms (3,60 contro 2,20 $) e Alphabet (1,49 contro 1,17 $) saranno i maggiori contributori alla crescita degli utili per l’indice S&P500 nel trimestre. Se queste quattro società fossero escluse, il tasso di crescita degli utili stimato per l’S&P 500 per il primo trimestre del 2024 scenderebbe dal 6,7% al 3,2%.
A livello settoriale per il secondo trimestre del 2024, si prevede che tutti gli undici settori registreranno una crescita degli utili su base annua, guidati dai settori dell’assistenza sanitaria (23,5%), energia (21,3%), servizi di comunicazione (16,6%) e informatica (11,1%).
Passiamo ora ad analizzare il mercato monetario, che più di tutti ha risentito delle ultime dichiarazioni del Presidente della FED, Powell, all’IMF. Partiamo con il Treasury 2Y che, ovviamente, è stato quello più fortemente influenzato dalla retorica portando i rendimenti da un minimo del 4,809% di due venerdì fa, al 5,071% di venerdì scorso mentre ora è sceso un po' e vale il 5,043%. Di tono uguale anche se meno ampio nelle performance, il Treasury 10Y che da un minimo del 4,484% di due venerdì fa è passato al 4,654% di venerdì scorso ed ora è sostanzialmente stabile al 4,642%. Stesso discorso per il 30Y con i rendimenti che passano dal 4,609% di due venerdì fa al 4,787% di venerdì scorso, non molto considerando l’asta fiacca di giovedì scorso. Lo spread 2Y-10Y si è riportato sopra i 40 bps.
La scure di Powell si è abbattuta anche sui Future dei Fed Funds anche se in maniera non violenta. Il mercato sconta al 90,9% tassi fermi al 5,25/5,50% per la prossima riunione del FOMC del 13 dicembre contro una probabilità del 95,2% del 3 novembre (v. grafico):
Mentre si abbassa abbastanza la percentuale per la riunione del 31 gennaio 2024, che sconta un 77,7% per tassi fermi alla quotazione attuale contro una probabilità del 91,2% del 3 novembre (v. grafico):
Infine, per la fine del 2024 si alzano le previsioni sia per un taglio fino al 4,75/5,00% che le previsioni per un taglio dei tassi fino al 4,50/4,75%, mentre si abbassano abbastanza le previsioni per un taglio al 4,25/4,50% che passano dal 30,1% del 3 novembre all’attuale 21,6% (v. grafico):
Analisi grafica dell’indice di riferimento delle nostre operazioni, il NASDAQ100. Come detto in precedenza gli investitori dei titoli tecnologici se ne sono altamente sbattuti della retorica altalenante di Powell e, soprattutto nella giornata di venerdì scorso, hanno acquistato a man bassa facendo guadagnare al listino oltre il 2%. Graficamente notiamo come i prezzi abbiamo superato la sotto-onda d del trend correttivo di onda (4) sancendone il termine e iniziando onda (5) rialzista che in varie fasi dovrebbe andare a far registrare nuovi massimi relativi sopra onda (3) ma, si spera, anche nuovi massimi assoluti sopra la precedente onda 5 a 16764.86. Non manca molto, anzi ! Nel frattempo è importante prima superare la resistenza in area 15600 quindi il massimo di onda 5 di (3) a 15932. Ulteriori resistenze le troviamo in area 16050/16100 per il momento. L’RSI a 64 indica che un po' di strada è ancora concessa prima di un breve consolidamento o pullback a formare onda 2 di (5). Godiamoci il viaggio. La settimana si è chiusa a 15529.12 con un guadagno del + 2,85%, il che porta ad un profit da inizio anno del + 41,95%.
Possiamo fare lo stesso discorso dell’indice tech anche per quanto riguarda l’indice maggiore S&P500. Certamente con performance minori ma il quadro generale ci fa notare che anche su questo indice il massimo della sotto-onda d del trend correttivo di onda (4) è stato superato, così come l’importante resistenza in area 4400. Pertanto un nuovo conteggio si impone con onda 1 di (5) rialzista in formazione che nelle varie fasi dovrebbe andare prima a superare il massimo relativo precedente di onda 5 di (3) a 4607 punti e poi, si spera, a superare il massimo assoluto della precedente onda 5 a 4818.60 punti. Anche su questo indice il livello di RSI a 62 permette un ulteriore rialzo prima di un breve consolidamento o pullback. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 4415.23 con un guadagno del + 1,31% che porta ad un profit da inizio anno del + 15,00%.
Ovviamente anche l’indice delle blue-chip DOW JONES ha seguito il trend positivo degli altri due indici maggiori riguadagnando le zone più tranquille della ampia fase di lateralità che contraddistingue questo listino da esattamente un anno. Discreta la performance settimanale, comunque nettamente al di sotto degli altri due indici maggiori, graficamente notiamo positivamente come i prezzi continuino a stare sopra l’importante area dei 34000 punti, puntando alla successiva resistenza in area 34500. Prossime resistenze le troviamo in area 35000 quindi il precedente massimo relativo a 35679 indicato come onda C. L’attuale livello di RSI a 61 indica che è ancora possibile che le quotazioni salgano fino alla prossima resistenza in area 34500 ed oltre prima di una breve correzione. Le contrattazioni della scorsa settimana si sono chiuse a 34283.11 con un guadagno del + 0,65% e che porta a segnare un profit da inizio anno del + 3,43%.
ORO INDEX
Come riportato in precedenza la scure di Powell si è abbattuta soprattutto sulle commodities preziose ed industriali. Gli investitori, presi dall’incertezza delle dichiarazioni sulla politica monetaria che ha riportato in auge i rendimenti dei Treasury e il valore del Dollaro, hanno preferito portato a casa il buon guadagno ricavato dal forte rialzo di Ottobre, facendo precipitare le quotazioni fino in area 1940 $/oz. in coincidenza con la M.M. a 200 periodi sul daily. Anche oggi l’incertezza regna sovrana con i prezzi che cincischiano intorno all’area 1950 $/oz. Vedremo come il metallo giallo reagirà all’uscita degli importanti dati sull’inflazione di domani con il CPI e di dopodomani con i prezzi alla produzione e le vendite al dettaglio.
Passando agli altri due metalli preziosi che seguiamo nel nostro Portafoglio, nel corso della scorsa settimana le quotazioni del Platino hanno preso una bella scoppola con 5 sedute consecutive in negativo fino ad un minimo a 843,1 $/oz. rompendo pure il recente minimo a 856,8 $/oz. Avendo sfiorato la zona di ipervenduto, oggi le quotazioni stanno rimbalzando in area 867 $/oz. ma potrebbe figurarsi come un rimbalzo tecnico e basta.
Anche le quotazioni dell’Argento tra alti e bassi continuano a non riuscire a superare quota 23,50 $/oz. dove trova anche la resistenza della M.M. a 200 periodi e quindi quando i valori non salgono…..scendono. Infatti dopo le negatività della scorsa settimana, quest’oggi i prezzi sono andati a testare l’area 22 $/oz. per poi rimbalzare un po' attualmente fino in area 22,375 $/oz. Rimane cruciale superare la forte resistenza in area 23,50 $/oz. altrimenti la lateralità continuerà a farla da padrona per altro ed altro tempo.
rLa settimana dell’Oro è si è chiusa a 1937.70 1999.2 con una perdita del – 3,08% rispetto alla scorsa settimana e che porta ad un guadagno da inizio anno del + 5,88%. La settimana della commodity in modalità spot si è chiusa a 1938.28 $/oz. Di seguito il grafico weekly dell’ORO FUTURES DICEMBRE 2023:
POLITICA USA
Congresso ancora al lavoro per cercare di evitare uno shutdown governativo parziale, per approvare una legislazione di finanziamento temporanea Camera e Senato hanno tempo fino al 17 novembre, venerdì. In tal senso, sabato il neoeletto speaker della Camera, il repubblicano Mike Johnson, ha annunciato una misura di finanziamento temporanea, che darebbe ai parlamentari più tempo per approvare un disegno di legge per gli stanziamenti completi per finanziare il governo fino alla fine dell’anno fiscale, che termina il 30 settembre.
Quella avanzata da Johnson, a differenze delle comuni ‘continuing resolution’ (CR, legislazione in materia di stanziamenti che mantiene i fondi già esistenti agli stessi livelli del precedente anno fiscale, o con piccole modifiche, per un certo periodo di tempo) prevede finanziamenti per parti del governo fino al 19 gennaio e per altre fino al 2 febbraio. Dopo aver presentato il piano, Johnson ha dichiarato: “Questa continuing resolution in due step è un disegno di legge necessario per mettere i repubblicani della Camera nella miglior posizione per combattere le vittorie conservatrici”. La legislazione estenderebbe fino al 19 gennaio i finanziamenti per le costruzioni militari, i benefici ai veterani, il trasporto, l’edilizia, lo sviluppo urbano, l’agricoltura, la Food and Drug Administration ed i programmi per energia ed acqua, mentre i fondi per le altre operazioni federali andrebbero in scadenza il 2 febbraio.
I repubblicani della Camera sperano di approvare la misura domani, martedì, ma si tratta di un piano che ha poche speranze di arrivare in porto. In una nota la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha definito la misura “una ricetta per più caos repubblicano e più shutdown” ed ha detto: “I repubblicani della Camera stanno sprecando tempo prezioso con una proposta poco seria che è stata stroncata dai membri di entrambi i partiti”.
Anche Chip Roy, repubblicano che fa parte del conservatore House Freedom Caucus, tramite X (ex Twitter) ha espresso la propria contrarietà alla ‘continuing resolution’ presentata dallo speaker Johnson. In questo caso ad essere contestata è la mancanza di tagli alle spese.
Il senatore democratico Brian Schatz ha scritto su X: “Passeremo una CR a breve termine pulita. L’unica domanda è se lo facciamo stupidamente e catastroficamente o lo facciamo come adulti. Non c’è niente di intrinsecamente conservatore nel rendere cose semplici super contorte e tutto questo ‘nonsense’ costa denaro ai contribuenti”.
Lo speaker Johnson ha avvisato i dem che un mancato raggiungimento di un accordo sulla spesa per il 2024 spingerebbe i repubblicani della Camera ad adottare una CR annuale con modifiche che vanno in direzione delle loro priorità di sicurezza nazionale.
POLITICA DELLA FED
Tra i vari interventi da parte di esponenti della FED dell’ultima settimana, è da segnalare innanzitutto quello di Jerome Powell. Il Presidente della banca centrale statunitense giovedì scorso ha detto che la FED è impegnata a raggiungere una posizione di politica monetaria sufficientemente restrittiva per portare l’inflazione al 2%. Una posizione che, a detta di Powell, non sono sicuri di aver raggiunto. Il numero uno della FED ha anche detto che se dovesse diventare opportuno inasprire ancora la politica, lo faranno. Powell ha sottolineato che i funzionari ora devono gestire sia il rischio di essere fuorviati da alcuni mesi di dati positivi, sia quello di inasprire eccessivamente la politica monetaria, ed ha detto che l’approccio della banca centrale nella presa di decisioni sarà quello “meeting by meeting”, incontro per incontro. Secondo Powell c’è ancora molta strada da fare per rispristinare la stabilità di prezzo.
Lunedì scorso Lisa Cook, membro del consiglio direttivo della FED, ha detto che il recente rialzo dei rendimenti obbligazionari statunitensi a lungo termine non sembra essere stato guidato dalle aspettative degli investitori circa ulteriori aumenti dei tassi di interesse. Cook inoltre ha detto che in termini di indebitamento, le famiglie e le imprese sembrano complessivamente in buona salute, anche se potrebbero iniziare ad emergere tensioni tra coloro con punteggi di credito e rating più bassi “come ci si aspetterebbe in un contesto di tassi di interesse in aumento”. Cook ha anche evidenziato il rischio di un calo brusco dei prezzi degli immobili commerciali se le morosità dei mutui commerciali aumenteranno ed inizieranno a fare pressione sui proprietari per vendere.
Cook è poi intervenuta mercoledì scorso durante una conferenza ospitata dalla Banca Centrale d’Irlanda sostenendo come un aumento delle tensioni geopolitiche nel mondo potrebbe avere conseguenze sulla contenuta crescita europea e cinese, con ripercussioni anche sull’economia statunitense. Secondo Cook le tensioni geopolitiche potrebbero destabilizzare i mercati delle materie prime e l’accesso al credito. Tra i rischi internazionali a cui Cook ha fatto riferimento nel suo discorso, oltre ai conflitti in Ucraina e Medio Oriente e alle pressioni inflazionistiche persistenti all’estero, un ulteriore rallentamento economico in Cina, che secondo lei potrebbe minacciare la stabilità finanziaria globale.
Neel Kashkari, presidente della FED di Minneapolis, lunedì in un’intervista al canale tv di Fox News ha detto che l’economia si è dimostrata “davvero resiliente” nonostante i rialzi dei tassi d’interesse, ma ha anche affermato che il problema dell’inflazione non è stato risolto del tutto: “Abbiamo ancora molto lavoro davanti a noi per risolverlo”. Nonostante recenti dati sull’inflazione che Kashkari ha accolto positivamente, il numero uno della FED di Minneapolis ha detto di essere “un po’ nervoso a dichiarare vittoria troppo presto”, sottolineando che vuole vedere più dati prima di decidere cosa pensa che l’Istituto debba fare dopo.
Parlando alla CNBC, martedì scorso il presidente della FED di Chicago, Austan Goolsbee, ha osservato come si stiano facendo progressi sul tasso d’inflazione. Secondo Goolsbee con i progressi il focus si sposta dalla questione relativa al livello da raggiungere nel tasso di riferimento, verso la questione di ‘quanto a lungo dovremmo mantenere i tassi a questo livello mentre l’inflazione cala’. Secondo Goolsbee i recenti livelli elevati dei rendimenti dei titoli del Tesoro a lungo termine, se dovuti al premio a termine, dovrebbero essere considerati nella valutazione delle prospettive economiche della banca centrale.
Il vicepresidente della FED, Philip Jefferson, mercoledì scorso ha spiegato che operare in condizioni di incertezza è una sfida per i banchieri centrali e che in un paio di casi specifici l’incertezza potrebbe giustificare una risposta politica aggressiva. Citando un discorso del 2018 del Presidente della banca centrale Jerome Powell, Jefferson ha detto che quando c’è un rischio di una crisi finanziaria o quando le aspettative di inflazione rischiano di diventare disancorate, il costo di fare troppo poco supera quello di fare troppo.
Christopher Waller, membro del consiglio direttivo della FED, martedì scorso ha detto che la crescita economica del terzo trimestre, del 4,9% su base annua, è stata una performance “esplosiva” che richiede “un occhio molto attento quando pensiamo alla politica futura”. Waller ha anche osservato segnali di un rallentamento della crescita dei posti di lavoro ed il “terremoto” provocato da rendimenti obbligazionari a lungo termine più elevati.
Martedì scorso Lorie Logan, presidente della FED di Dallas, ha spiegato di aver sostenuto il mantenimento dei tassi all’attuale livello (nel range 5,25%-5,50%) in corrispondenza dell’ultimo meeting per valutare se le condizioni finanziarie siano sufficientemente ristrette per far calare l’inflazione. Logan ha detto che l’inflazione è ancora troppo alta e sembra ci si stia dirigendo verso un livello di inflazione del 3%, piuttosto che del 2%, e il mercato del lavoro pur essendosi raffreddato è ancora troppo rigido. Per Logan è necessario che continuino ad esserci condizioni finanziarie rigide per far scendere l’inflazione al 2% in maniera tempestiva e sostenibile. “Esaminerò i dati e le condizioni finanziarie man mano che ci avviciniamo al prossimo meeting”.
Michelle Bowman, membro del consiglio direttivo della FED, martedì scorso ha detto: “Resto disposta a sostenere l’aumento del tasso sui federal funds in una riunione futura nel caso in cui i dati in arrivo dovessero indicare che il progresso sull’inflazione è in fase di stallo o è insufficiente per portare l’inflazione al 2% in modo tempestivo”. Secondo Bowman il tasso di riferimento a breve termine “sembra essere restrittivo”, inoltre ha notato la crescita dei rendimenti obbligazionari a lungo termine, ma ha anche detto che possono essere volatili mentre cambiano le condizioni. Sulla decisione presa nell’ambito dell’ultimo incontro del FOMC, Bowman ha dichiarato: “Anche se continuo ad aspettarmi che dovremo aumentare il tasso sui federal funds ulteriormente per portare l’inflazione al nostro target del 2% in modo tempestivo, la scorsa settimana ho sostenuto la decisione del FOMC di mantenere il target range per il tasso sui federal funds all’attuale livello mentre continuiamo a valutare le informazioni in arrivo e le loro implicazioni per la prospettiva”.
Il presidente della FED di Richmond, Thomas Barkin, ha detto di aver sostenuto la decisione di mantenere i tassi invariati all’ultima riunione in quanto “resta da vedere se un rallentamento in grado di stabilizzare l’inflazione richieda di più da parte nostra”. Secondo Barkin una forza della domanda come quella che ha guidato la crescita del 4,9% su base annua del PIL statunitense nell’ultimo trimestre “non si concilia bene” con la riduzione dell’inflazione. Il numero uno della FED di Richmond ha sottolineato che parlando con leader di aziende e banche è chiaro che ci sia un rallentamento dell’economia e che il credito si sia ristretto con un impatto economico che deve ancora arrivare. Pur non essendo convinto ancora del fatto che l’inflazione sia incanalata su un percorso che porta all’obiettivo del 2%, Barkin ha detto che man mano che domanda ed offerta di lavoro raggiungono un migliore equilibrio e le catene di approvvigionamento si sistemano, forse l’inflazione potrebbe tornare al livello target senza ulteriori interventi della banca centrale e senza provocare troppo danno alla domanda.
DATI MACROECONOMICI
La bilancia commerciale dei beni, che misura la differenza in valore tra beni importati ed esportati, a settembre è pari a -86,3 miliardi di dollari, contro un dato di agosto di -84,5 miliardi. Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.
La bilancia commerciale di beni e servizi importati ed esportati, invece, a settembre è pari a -61,50 miliardi di dollari contro una rilevazione di agosto di -58,70 miliardi (rivista da -58,30 miliardi). Il dato è rilasciato dall’U.S. Bureau of Economic Analysis.
Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 4 novembre sono state 217 mila, rilevazione di poco inferiore alle 220 mila richieste della settimana precedente (riviste da 217 mila). Il dato è rilasciato dall’U.S. Department of Labor.
Il dato preliminare di novembre relativo all’indice di fiducia dei consumatori elaborato dell’Università del Michigan si attesta a quota 60,4 punti, contro un consensus di 63,7 punti ed una rilevazione di ottobre pari a 63,8 punti. Il calo è il quarto di seguito, ai minimi da 6 mesi,
PORTAFOGLI AZIONARI
Continua il recupero dei mercati azionari, soprattutto sull’indice tech, anche se i titoli in Portafoglio non ne stanno beneficando granché ad eccezione di STARBUCKS che in chiusura di ottava per la seconda volta si porta in area target dopo averla sfiorata per pochi tick nella giornata di mercoledì scorso. I titoli acquistati in settimana sono comunque positivi o in linea con il prezzo di acquisto, ad eccezione di ON SEMICONDUCTOR che sta rimbalzando dai minimi dovuti alla pubblicazione di una trimestrale leggermente migliore delle attese, ma penalizzata dal mercato. Facendo parte di un settore molto volatile il titolo potrebbe recuperare molto velocemente cosa che ci auguriamo. Eliminiamo, momentaneamente, l’acquisto su ALPHABET nell’attesa che possa ritornare sui nostri prezzi al prossimo swing. Stiamo valutando l’acquisto su THE TRADE DESK che ha perso oltre il 20% nella giornata di venerdì scorso, causa sempre la pubblicazione della trimestrale in linea con le attese ma penalizzata dal mercato. Su HENRY SCHEIN valutiamo la pubblicazione della trimestrale in uscita oggi.
Mentre per quanto riguarda il portafoglio “The Challenge”, piano piano e nel tempo, portiamo a casa delle ottime performance così come previsto dalla strategia. Questa volta è stato il turno del titolo tedesco SAP che ci ha regalato uno splendido 30,39%. Come riportato la scorsa settimana, abbiamo ripreso la via degli acquisti con BREMBO e MONCLER due gioiellini nostrani dai bilanci più che sani, così come REPLY che si sta riprendendo dallo scivolone sotto la soglia psicologica dei 100 €. Rimane sempre valido l’acquisto su VOLKSWAGEN e ci avviciniamo sempre più all’acquisto di un secondo lotto su DISNEY.
Alla prossima.
FOCUS SU AZIONI
DISNEY – Walt Disney ha riportato utili pari a 0,82 $/az. su un fatturato di 21,24 mld $ nel quarto trimestre fiscale terminato al 30 settembre 2023. La stima degli utili di consenso era di 0,67 $/az. su un fatturato di 20,13 mld $. I ricavi sono cresciuti del 5,41% su base annua. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 9,866 mld $ rispetto ai 6,002 mld $ dello stesso trimestre 2022 ed il flusso netto di cassa è stato pari a 4,897 mld $ rispetto ai 1,059 mld $ dello stesso trimestre 2022. La liquidità derivante dalle operazioni è aumentata di 3,9 mld $ dai 6,0 mld $ dell'anno precedente ai 9,9 mld $ dell'anno in corso. L'aumento è dovuto principalmente alla minore spesa per contenuti cinematografici e televisivi e ai maggiori ricavi operativi di Experiences, parzialmente compensati dalla tempistica dei pagamenti per i contenuti sportivi.
Robert A.Iger, A.D. della Disney, ha affermato: "I risultati di questo trimestre riflettono i progressi significativi che abbiamo fatto nell'ultimo anno. Anche se abbiamo ancora del lavoro da fare, questi sforzi ci hanno permesso di andare oltre questo periodo di aggiustamenti e di ricominciare a costruire le nostre attività. Abbiamo una solida base di eccellenza creativa e innovazione costruita nel secolo scorso, che è stata rafforzata solo dall'importante lavoro di ristrutturazione e di efficienza dei costi che abbiamo svolto quest'anno, e siamo sulla buona strada per raggiungere circa 7,5 mld $ nella riduzione dei costi. In combinazione con il nostro portafoglio di attività, marchi e risorse di valore – e il modo in cui li gestiamo insieme –Disney ha la forza per differenziarsi dagli altri nel nostro settore. Guardando al futuro, ci sono quattro opportunità di sviluppo che saranno fondamentali per il nostro successo: raggiungere una redditività significativa e sostenuta nel nostro business di streaming, costruire ESPN nella preminente piattaforma sportiva digitale, migliorando la produzione e l’economia dei nostri studi cinematografici e accelerando la crescita dei nostri parchi e nelle linee di crociera. Voglio impegnarmi personalmente con lo studio cinematografico e spingerlo a concentrarsi sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Ha detto che realizzare film migliori, specialmente quelli che sono popolari su Disney+ una volta usciti dai cinema, aiuterebbe la Disney a spendere meno per i programmi televisivi in streaming. Abbiamo già compiuto notevoli progressi in queste quattro aree e continueremo ad andare avanti con un senso di scopo e urgenza stanziando 60 mld $ nei prossimi 10 anni, e sono ottimista riguardo sulle opportunità che abbiamo davanti a noi per creare una crescita duratura e aumentare il valore per gli azionisti”.
ANSYS - Ansys e Sony Semiconductor Solutions (Sony) hanno collaborato per migliorare la simulazione di sensori di immagine ad alta fedeltà e le funzionalità basate su telecamere nelle applicazioni automobilistiche di prossima generazione, tra cui AV (veicoli autonomi) e ADAS (sistemi avanzati di assistenza alla guida). Ora Ansys Speos può integrarsi con i modelli di sensori di Sony per semplificare lo sviluppo e la convalida con una modellazione più precisa.
Ansys ha sviluppato un’interfaccia software compatibile con i modelli di sensori Sony che sono basati sull’architettura interna dei sensori di immagine utilizzati nei sistemi di telecamere. Si tratta di un’interfaccia che consente di effettuare test con telecamere virtuali ad alta fedeltà in vari scenari e contesti. Gli utenti dei sensori di immagine Sony potranno avere accesso alla simulazione end-to-end di livello automobilistico per effetti spettrali, all’HDR (high dynamic range) e all’attenuazione dello sfarfallio della luce LED e potranno riprodurre i fenomeni del sensore di immagine, come il motion blur e il rolling shutter.
Kenji Onishi, vicedirettore generale senior, divisione automotive, Sony Semiconductor Solutions Corporation, ha detto: “La collaborazione tra Ansys e Sony fornirà una pipeline di simulazione spettrale end-to-end di livello automobilistico, dai modelli di lenti ai modelli di sensori per gli sviluppatori di sistemi di percezione ADAS”. “Sony ha preparato un modello di sensore basato sull’architettura interna dei sensori di immagine utilizzati in sistemi di telecamere per ottenere una fedeltà di livello automobilistico”.
John Lee, vicepresidente e direttore generale della ‘business unit elettronica’, semiconduttori e ottica di Ansys ha dichiarato: “La collaborazione tecnologica tra Ansys e Sony facilita il sviluppo e la verifica rapida delle funzionalità della telecamera per applicazioni AV e ADAS”. “Di conseguenza, il flusso di lavoro congiunto produce simulazioni più robuste, maggiore accuratezza predittiva, immagini di maggiore fedeltà e, in definitiva, applicazioni AV e ADAS più affidabili”.
PUBBLICAZIONE DELLE TRIMESTRALI ECONOMICHE SUI TITOLI DEL NASDAQ100 USCITI NELLA SCORSA SETTIMANA. ALTRE LE PUBBLICHEREMO NEL REPORT DELLA PROSSIMA SETTIMANA.
CONSTELLATION ENERGY + 4,02%. L’azienda è un produttore indipendente di energia elettrica, gas naturale, energia elettricità rinnovabile e servizi di gestione dell’energia, ha riportato un utile nel terzo trimestre 2023 pari a 2,26 $/az. su ricavi per 6,11 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,37 $/az. su ricavi per 6,81 mld $. Il fatturato è cresciuto dello 0,99% su base annua.
Joe Dominguez, Presidente e A.D. della società, ha affermato: " La nostra continua e forte performance in questo trimestre è il risultato dell'abbinamento tra la più grande produzione di energia pulita della nazione e un'attività commerciale senza eguali, che ci consente di essere affidabili e convenienti quando e dove le famiglie e le imprese americane ne hanno bisogno. Questa combinazione di attività costituisce il punto di forza fondamentale della nostra strategia. Ci consente di aiutare clienti come Microsoft e ComEd a gestire i costi energetici in un mercato volatile, riducendo al tempo stesso le emissioni di carbonio con energia pulita adeguata al loro utilizzo in ogni ora di ogni giorno. Continuiamo a portare avanti la nostra strategia di crescita, chiudendo la transazione del South Texas Project prima del previsto e programmando una spesa di 1,5 mld $ per l’acquisto di attrezzature per aumentare la produzione dei nostri impianti nucleari, ulteriore potenziamento eolico e ricerca di un impianto di idrogeno pulito alimentato dal nucleare come parte di un hub multi-stato. L'EBITDA rettificato nel terzo trimestre 2023 è aumentato a 1,199 mld $ dai 592 mln $ del terzo trimestre 2022. Le prospettive di margine lordo per il 2023 sono ora pari a 850 mln $ superiori alle nostre aspettative di inizio anno e le nostre prospettive per il 2024 sono aumentate. Sulla base delle attuali condizioni di mercato e della continua forza delle nostre operazioni, stiamo aumentando la previsione sull’EBITDA per il 2023 a un punto medio pari a 3,9 mld $. Infine abbiamo riacquistato 250 mln $ di azioni proprie, restituendo valore agli azionisti e completando tre quarti del nostro programma di riacquisto di azioni da 1 mld $”.
DATADOG + 26,34%. E’ una piattaforma di monitoraggio e sicurezza per le applicazioni cloud. La piattaforma SaaS integra e automatizza il monitoraggio dell'infrastruttura, il monitoraggio delle prestazioni, delle applicazioni e la gestione dei registri per fornire un'osservabilità unificata e in tempo reale dell'intero reparto tecnologico dei clienti, ha riportato utili nel terzo trimestre 2023 pari a 0,40 $/az. su un fatturato di 547.54 mln $. La stima degli analisti per gli utili era di 0,34 $/az. su un fatturato pari a 524.16 mln $. I ricavi sono cresciuti del 25,43% su base annua. La società ha dichiarato di prevedere utili per il quarto trimestre 2023 compresi tra 0,42 e 0,44 $/az. su un fatturato compreso tra 564.0 e 568.0 mln $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,01 $/az. su un fatturato di 543.39 mln $. Infine la società ha anche affermato di aspettarsi utili per tutto il 2023 tra 1,52 e 1,54 $/az. su ricavi tra 2,103 e 2,107 mld $.
Olivier Pomel, co-fondatore e CEO della scoeità, ha affermato: "Siamo soddisfatti del nostro lavoro nel terzo trimestre, con una crescita dei ricavi del 25% su base annua, robuste prenotazioni di nuovi loghi e una continua attenzione alla risoluzione dei punti critici. Le aziende di tutti i settori e dimensioni stanno creando applicazioni e servizi cloud per fornire risultati aziendali positivi, tra cui più utenti, maggiore crescita dei ricavi, miglioramento della produttività e risparmi sui costi. Con il nostro servizio end-to-end unificato, nativo nella piattaforma del cloud, Datadog è in una posizione unica per aiutare i nostri clienti a raggiungere i loro obiettivi. Al 30 settembre 2023, avevamo circa 3.130 clienti da entrate ricorrenti annuali (ARR) da 100.000 $ o più, con un aumento del 20% rispetto ai circa 2.600 del 30 settembre 2022. A livello contabile nel terzo trimestre abbiamo riportato: ricavi pari a 547,5 mln $, in aumento del 25% su base annua; un utile operativo pari a 130,8 mln e un margine operativo del 24%; un utile netto per azione pari a 0,45 $. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 152,8 mln $ e il flusso netto di cassa è stato pari a 138,2 mln $. Al 30 settembre 2023, liquidità, mezzi equivalenti e titoli negoziabili ammontavano a 2,3 mld $".
DIAMONDBACK ENERGY – 2,71%. E’ una società indipendente impegnata nell'acquisizione, lo sviluppo, l'esplorazione e lo sfruttamento di riserve di petrolio e gas naturale non convenzionali nel bacino del Permiano nel Texas occidentale, ha riportato utili nel terzo trimestre 2023 pari a 5,49 $/az. su un fatturato di 2,34 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 4,90 $/az. su un fatturato pari a 2,14 mld $. Il fatturato è diminuito del 3,98% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa.
In una nota la società ha dichiarato: “Nel terzo trimestre 2023 abbiamo avuto una produzione media pari a 266,1 MBO/g. L’utile netto rettificato è stato pari a 990 mln $, ovvero 5,49 $/az. L’EBITDA rettificato è stato pari a 1,8 mld $. Le spese in conto capitale sono state pari a 684 mln $. La liquidità netta fornita dalle attività operative è stata pari a 1,4 mld $. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 1,5 mld $ mentre il flusso netto di cassa libero è stato pari a 884 mln $. Al 30 settembre 2023 il debito totale consolidato era pari a 6,4 mld $ e il debito netto consolidato era pari a 5,6 mld $, in calo rispetto ai 6,7 mld $ della fine del trimestre precedente. Il CdA della Società ha approvato un dividendo base in contanti pari a 0,84 $/az. pagabile il 24 novembre 2023 agli azionisti registrati alla chiusura delle attività il 16 novembre 2023. Inoltre il CdA ha approvato un dividendo variabile in contanti pari a 2,53 $/az. pagabile il 24 novembre 2023 agli azionisti registrati alla chiusura delle attività il 16 novembre 2023. Infine nel terzo trimestre abbiamo riacquistato 406.700 azioni proprie pari a 56 mln $ e abbiamo riacquistato 217.900 azioni proprie dalla fine del terzo trimestre ad oggi pari a 32 mln $”.
EBAY – 1,70%. La società è una piattaforma commerciale che opera come un sito di shopping online consentendo ai visitatori di navigare tra i prodotti disponibili messi in vendita o all'asta attraverso il negozio online di ciascuna società, ha riportato utili nel terzo trimestre 2023 pari a 1,03 $/az. su un fatturato di 2,50 mld $. La stima degli analisti per gli utili era di 1,04 $/az. su un fatturato pari a 2,36 mld $. I ricavi sono cresciuti del 5,04% su base annua. La società ha detto che prevede utili nel quarto trimestre 2023 tra 1,00 e 1,05 $/az. su un fatturato tra 2,47 e 2,53 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,99 $/az. su un fatturato di 2,45 mld.
Jamie Iannone, A.D. di eBay, ha affermato: "Abbiamo ottenuto un altro trimestre di solidi risultati e abbiamo accelerato il ritmo dell'innovazione in eBay. Gli investimenti strategici nel nostro mercato e il forte lavoro del team stanno determinando una maggiore soddisfazione dei clienti, soprattutto nelle categorie focus. Di fronte all'incertezza macroeconomica, continuiamo a compiere progressi significativi rispetto alla nostra ambiziosa visione di reinventare il futuro dell'e-commerce per gli appassionati. Nel terzo trimestre abbiamo soddisfatto o superato le aspettative in tutti i nostri principali parametri finanziari. Il nostro solido bilancio e il rigore operativo ci consentono di adattarci ai cambiamenti in evoluzione in questo incerto contesto macro. Continueremo a essere prudenti riguardo all'efficienza dei costi, risparmiando per investire nel futuro, pur rimanendo buoni amministratori del capitale per i nostri azionisti. Sono orgoglioso che il nostro team abbia gettato le basi per una crescita sostenibile a lungo termine. A livello contabile nel terzo trimestre abbiamo riportato: ricavi pari a 2,5 mld $ in aumento del 5% su base neutrale in termini di cambio; un volume lordo delle merci (GMV) pari a 18,0 mld $ in crescita del 2% su base neutrale di valuta; un utile netto pari a 545 mln $ ovvero 1,03 $/az.; un margine operativo pari al 26,4% rispetto al 28,9% dello stesso periodo del 2022. Abbiamo generato un flusso di cassa operativo pari a 862 mln $ e 777 mln $ di flusso netto di cassa. Il portafoglio di liquidità e mezzi equivalenti e investimenti non azionari della società ammontavano a 5,4 mld $ al 30 settembre 2023. Abbiamo restituito 783 milioni di dollari agli azionisti, dei quali 651 mln $ per riacquisto delle azioni proprie e pagato dividendi in contanti pari a 132 mln $ durante il terzo trimestre del 2023. L'autorizzazione di riacquisto di azioni proprie rimanente della società al 30 settembre 2023 era di circa 1,7 mld $”.
GILEAD SCIENCES – 6,95%. La società di ricerca biofarmaceutica che scopre, sviluppa e commercializza nuovi medicinali per diversi settori medici, ha riportato utili nel terzo trimestre 2023 pari a 2,29 $/az. su ricavi per 7,05 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 1,91 $/az. su ricavi per 6,77 mld $. Il fatturato è cresciuto dello 0,13% su base annua. La società ha dichiarato di aspettarsi utili per tutto il 2023 tra 6,65 e 6,85 $/az. su ricavi tra 26,70 e 26,90 mld $ e l'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 6,56 $/az. su ricavi per 26,79 mld $.
Daniel O'Day, Presidente e A.D. della società, ha affermato: “Gilead ha realizzato due anni di crescita costante nella nostra attività di base. Nel terzo trimestre, questa crescita continua è stata guidata sia dalla virologia che dall'oncologia. Anche il nostro aumento nel settore clinico rimane forte e i punti salienti di questo trimestre includono nuovi dati sul trattamento del faramco “Trodelvy con pembrolizumab” nel carcinoma polmonare metastatico non a piccole cellule di prima linea. In Virologia, abbiamo completato l’arruolamento per gli studi di Fase 3 sul farmaco “Lenacapavir” per la prevenzione dell’HIV e “Obeldesivir” orale per COVID-19. Non vediamo l’ora di portare avanti queste e altre potenziali nuove opzioni per i pazienti nei prossimi mesi. A livello contabile nel terzo trimestre abbiamo riportato: ricavi totali pari a 7,1 mld $, rimasti stabili rispetto allo stesso periodo del 2022; un utile per azione in aumento a 2,29 $ rispetto a 1,90 $ dello stesso periodo 2022; un margine lordo del 77,6% rispetto all'80,0% per lo stesso periodo 2022; spese di ricerca e sviluppo (“R&S”) sono state pari a 1,5 mld $ rispetto a 1,1 mld $ dello stesso periodo 2022; spese generali, amministrative e di vendita ("SG&A") sono state pari a 1,3 mld $ rispetto a 1,2 mld $ dello stesso periodo 2022. Abbiamo generato 1,8 mld $ di flusso di cassa operativo. Durante il terzo trimestre del 2023, abbiamo ripagato 2,3 mld $ di debito, pagato dividendi pari a 953 mln $ e riacquistato 300 mln $ di azioni proprie, inoltre abbiamo emesso titoli obbligazionari senior non garantiti per un importo nominale complessivo pari a 2,0 mld $. Al 30 settembre 2023, disponevamo di 8,0 mld $ in liquidità, mezzi equivalenti e titoli di debito negoziabili, rispetto ai 7,6 mld $ del 31 dicembre 2022”.
GLOBALFOUNDRIES – 1,67%. La società è la terza fonderia di semiconduttori indipendente più grande al mondo, ha riportato un utile nel terzo trimestre 2023 pari a 0,54 $/az. su un fatturato di 1,85 mld $. La stima degli analisti per gli utili era pari a 0,49 $/az. su un fatturato di 1,85 mld $. Il fatturato è diminuito del 10,70% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa. La società ha dichiarato che prevede utili nel quarto trimestre 2023 tra 0,53 e 0,64 $/az. su un fatturato tra 1,825 e 1,875 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,52 $/az. su un fatturato di 1,89 mld $.
Il Dott. Thomas Caulfield, Presidente e CEO della società, ha affermato: “Nel terzo trimestre, i team di tutto il mondo della società hanno fornito risultati finanziari nella fascia alta delle previsioni fornite nella pubblicazione sugli utili di agosto. Sebbene il panorama economico e geopolitico globale rimanga incerto, stiamo collaborando a stretto contatto con i nostri clienti per sostenere i loro sforzi volti a ridurre i livelli di inventario, sviluppando al contempo partnership a lungo termine per promuovere l’innovazione e la differenziazione della fonderia nei mercati essenziali. Siamo molto onorati del fatto che il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ci abbia assegnato un nuovo contratto decennale per la fornitura di semiconduttori fabbricati negli Stati Uniti, fabbricati in modo sicuro, da utilizzare in un'ampia gamma di applicazioni critiche nel settore aerospaziale e della difesa. Inoltre abbiamo ampliato le nostre attività a livello mondiale con l'apertura ufficiale dello stabilimento di produzione a Singapore e di una nuova struttura di supporto operativo a Penang, in Malesia, creando un totale di 1.300 posti di lavoro di alto valore. Infine abbiamo annunciato il lancio della tecnologia RF più avanzata, 9SW RFSOI, che offrirà miglioramenti significativi in termini di prestazioni e integrazione per le applicazioni di comunicazione 5G e wireless. A livello contabile nel terzo trimestre abbiamo riportato: un fatturato pari a 1,852 mld $ in diminuzione dell’11% rispetto ai 2,074 mld $ dello stesso periodo 2022; un margine lordo del 29,2% pari a 541 mln $ rispetto al 29,9% pari a 621 mln $ dello stesso periodo 2022; un margine operativo del 17,4% pari a 322 mln $ rispetto al 18,8% pari a 389 mln $ dello stesso periodo 2022; un utile netto pari a 308 mln $ rispetto ai 368 mln $ dello stesso periodo 2022; un EBITDA del 36,0% pari a 667 mln $ rispetto al 38,2% pari a 793 mln $ dello stesso periodo 2022. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 416 mln $ rispetto ai 546 mln $ dello stesso periodo 2022 e il flusso netto di cassa è stato pari a 93 mln $ rispetto ai 146 mln $ dello stesso periodo 2022. Al 30 settembre 2023 avevamo contanti, mezzi equivalenti e titoli negoziabili pari a 3,4 mld $”.
ILLUMINA – 15,87%. La società fornisce soluzioni di sequenziamento e matrice per l'analisi genetica. I suoi prodotti hanno consentito ai ricercatori di esplorare il DNA, aiutandoli a creare la prima mappa delle variazioni geniche associate a salute, malattia e risposta ai farmaci, ha riportato utili nel terzo trimestre 2023 pari a 0,33 $/az. su ricavi per 1,12 mld $. La stima degli analisti era per un guadagno per gli utili pari a 0,13 $/az. su ricavi per 1,13 mld $. Il fatturato è cresciuto dello 0,36% su base annua. La società ha detto che prevede utili per l’intero anno 2023 tra 0,60 e 0,70 $/az. su ricavi tra 4,45 e 4,49 mld $. L'attuale stima degli analisti per gli utili è pari a 0,78 $/az. su ricavi per 4,59 mld $.
Jacob Thaysen , neo A.D. della società, ha affermato: "Sebbene il contesto rimanga impegnativo, ho fiducia nella nostra capacità di affrontarlo e posizionare l'azienda per un successo a lungo termine. Sono venuto in Illumina per l'opportunità offerta dal nostro core business. Mentre valuto la strategia dell'azienda, resteremo concentrati sulla promozione di ulteriori posizionamenti del sistema di sequenziamento ‘NovaSeq X’, che aumenteranno la domanda di materiali di consumo. Continueremo inoltre a ottimizzare le nostre operazioni e a promuovere un lavoro più forte. A livello contabile nel terzo trimestre abbiamo riportato: ricavi pari a 1,12 mld $ stabili rispetto al terzo trimestre 2022; abbiamo spedito 97 strumenti ‘NovaSeq X’ ora prevediamo di spedirne tra i 330 e 340 strumenti per l’anno fiscale 2023. L’utile per azione pari a 0,33 $ rispetto agli 0,34 $ del terzo trimestre 2022. Il flusso di cassa operativo è stato pari a 139 mln $ rispetto alla perdita di 52 mln $ dello stesso periodo del 2022 che includeva un pagamento una tantum. Il flusso netto di cassa è stato pari a 94 mln $ rispetto alla perdita di 119 mln $ dello stesso periodo del 2022. Alla chiusura del trimestre, la società deteneva 933 mln $ in liquidità, mezzi equivalenti e investimenti a breve termine. Infine durante il terzo trimestre del 2023, la società ha utilizzato 750 mln $ in contanti per rimborsare il capitale residuo delle obbligazioni convertibili scadute nell'agosto 2023”.
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